Sono stati più di 150 – tra professionisti del soccorso alpino, della guardia di finanza, dei vigili del fuoco e di dodici gruppi di protezione civile, cui si sono aggiunti almeno un centinaio di volontari delle associazioni dell’alta Vallecamonica – i ricercatori che ancora una volta hanno battuto palmo a palmo la zona tra Vione, Temù e Ponte alla ricerca di Laura Ziliani, la 55enne sparita sabato scorso 8 maggio.

L’ex vigilessa di Temù è uscita di casa a piedi, ha percorso alcune vie del centro storico del paese per poi dirigersi verso la mulattiera che conduce alla località Garìo, dove una ragazza l’avrebbe incontrata, diretta verso Villa Dalegno. Anche i cani molecolari dei carabinieri di Bressanone hanno fiutato lo stesso percorso, ma senza trovare nessuna traccia concreta. La maxi ricerca disposta dalla Prefettura di Brescia per sabato non ha eguali nell’area, ma le squadre hanno tutte fatto rientro alla sede del soccorso alpino a Temù senza riscontri di nessun tipo.

Da ricordare che la donna – vedova da nove anni, dopo che il marito venne travolto da una valanga in Val d’Avio – era uscita di casa attorno alle 7:00 e non aveva portato con sé il cellulare. Le tre figlie hanno fatto scattare l’allarme già nel pomeriggio di sabato. Da allora le ricerche non si sono mai fermate: sorvoli dall’alto con elicottero e droni, visione delle immagini delle telecamere, svuotamento del bacino Edison, utilizzo di tutti gli strumenti più avanzati a disposizione.

In tarda serata sabato si è tenuto il briefing tra i responsabili dei corpi mobilitati e il funzionario delegato dal prefetto di Brescia a seguire il caso, per decidere quali altre azioni intraprendere nei prossimi giorni: le ricerche sono state sospese, si manterrà comunque un presidio attivo con la presenza di alcuni tecnici e volontari per monitorare eventuali sviluppi.

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