E’ Dante Steffanoni, 66 anni, di Corte Franca, la vittima dell’ultima tragedia avvenuta sulle montagne della Vallecamonica.
Era partito da casa da solo sabato mattina, diretto a Edolo, intenzionato a raggiungere la Cima Aviolo, a oltre 2.800 metri di quota. Non vedendolo rientrare, e non ricevendo risposta al telefono, la moglie ieri sera ha fatto scattare le ricerche.
Il pensionato aveva parcheggiato l’auto alle pendici del Monte Colmo per poi salire fino al rifugio Malga Stain e quindi verso Cima Aviolo. E’ qui, in un canalone, che il suo corpo senza vita è stato individuato all’alba di domenica mattina dai soccorritori.
In campo, sin dalla serata di sabato, le squadre di terra del Cnsas, Soccorso Alpino, con una trentina di tecnici appartenenti a diverse stazioni della V Delegazione Bresciana , il Sagf della Guardia di Finanza, l’elicottero della Protezione civile regionale e l’eliambulanza da Sondrio. Le ricerche sono durate fino a notte fonda, per poi venire sospese e riprendere all’alba di domenica.
I soccorritori hanno operato in condizioni ambientali e meteorologiche molto complesse, anche a causa della presenza di nebbia, che limitava la visibilità. Appena una finestra lo ha permesso, l’elicottero della protezione civile della Regione Lombardia ha portato in quota le squadre e successivamente ne ha effettuato il recupero.
La Procura ha disposto il nulla osta per la restituzione della salma di Steffanoni, che, precipitando da un canalone, ha fatto un volo di oltre 100 metri.