La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti per l’incidente accaduto a Chiari poco dopo la mezzanotte di lunedì, in cui ha perso la vita un operaio della ditta Rebaioli di Darfo Boario Terme.

Un atto dovuto per poter svolgere gli accertamenti necessari e chiarire la dinamica dell’incidente avvenuto sui binari della linea ferroviaria, sulla quale è sopraggiunto, travolgendo l’operaio 51enne, il treno Italo Napoli – Bergamo.

L’ipotesi più accreditata da più parti è che la vittima, Rolando Joao Martins Lima, portoghese, si trovasse sui binari in un istante in cui non avrebbe dovuto essere lì, in una notte di nebbia fitta, e che stesse attraversando, forse in ritardo, per raggiungere i colleghi e apprestarsi con loro a iniziare i lavori.

Stando alle prime verifiche compiute dagli agenti della Polfer l’incidente è avvenuto prima dell’eventuale stop al traffico dei treni. L’interruzione della rete elettrica della ferrovia e della circolazione dei convogli era stata fissata a partire da mezzanotte e 40, come da accordi con Rfi, la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie.

L’azienda di Darfo per la quale l’operaio lavorava ha diffuso una nota: “Rebaioli Spa comunica che le attività appaltate da Terna non prevedevano nessuna attività sui binari e neppure l’attraversamento degli stessi da parte degli operai, né prima né durante il fermo treni. La società è molto scossa e sarà vicina in ogni modo alla famiglia del proprio dipendente, che si è sempre distinto per professionalità e serietà nei suoi quasi vent’anni di lavoro con Rebaioli”.

Gli operai dovevano occuparsi di stendere i grossi conduttori di alluminio tra i due tralicci della nuova linea di Terna. Martins Lima apparteneva infatti a una squadra di tecnici specializzati portoghesi contrattualizzati per partecipare ai lavori assegnati da Terna alla Rebaioli. Tra questi, accorsi subito dopo la tragedia, c’era anche il fratello della vittima. In patria lo piangono la moglie Carla e la figlia Ana, di 25 anni.

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