E’ un triste anniversario, quello che giovedì è stato celebrato a casa del signor Giacomo Gazzoli di Corteno Golgi. L’11 novembre di tre anni fa, mentre stava guidando per andare a trovare dei parenti a Braone, sulla strada intercomunale tra Corteno Golgi ed Edolo è stato raggiunto da un proiettile che, dopo aver superato la carrozzeria, gli si è conficcato in schiena, costringendolo da allora sulla sedia a rotelle.

Tre anni dopo, giustizia non è ancora stata fatta: per l’episodio sono indagate due persone, che abitano a poca distanza da Gazzoli. Nella loro casa sono state sequestrate armi e munizioni che secondo le analisi balistiche corrispondono ai frammenti ritrovati sull’auto dell’uomo.

Non solo: nel luglio 2019 degli specialisti della Scientifica hanno effettuato un sopralluogo sulla strada dove è accaduto il fatto, individuando anche il punto dello sparo. Eppure, ad oggi, non si è giunti ancora a conclusione, con le indagini tutt’ora in corso.

Intervistato dal Bresciaoggi, Gazzoli si chiede come sia possibile che ci voglia così tanto tempo e chiede ai responsabili di farsi avanti ed ammettere le proprie colpe, anche se dopo tutto questo tempo non se la sente di dire che riuscirebbe a perdonarli.

Share This