Se il Comune di Iseo ha ricevuto la comunicazione ufficiale di Poste Italiane, a firma della Direzione Generale di Roma, nella quale si conferma la riapertura dell’Ufficio postale di Pilzone dal 18 gennaio, lo stesso non è accaduto a Darfo Boario Terme, dove la piccola frazione di Erbanno è senza posta da quasi dieci mesi.
Dopo le numerose chiusure temporanee resesi necessarie la scorsa primavera, l’Ufficio postale di Erbanno rimane l’unico della Vallecamonica a non essere stato riaperto e non figura nemmeno nell’elenco diffuso nelle scorse ore da Regione Lombardia, mediante il quale l’assessore Sertori ha comunicato riaperture e potenziamenti di apertura al pubblico di alcuni uffici postali che avevano subìto una contrazione della consueta operatività nel corso del lockdown.
Il sindaco darfense Ezio Mondini quest’estate aveva interpellato la Direzione Provinciale di Poste Italiane al fine di sondare eventuali azioni in corso e gli era stato assicurato che non c’era nessuna intenzione di chiusura definitiva dello sportello, anche se l’eventuale decisione rientrava nelle competenze della Direzione di Roma. La stessa però non ha mai fornito certezze al Comune circa le sorti di Erbanno.
Dunque la situazione resta in sospeso, senza conferme né smentite circa la cessazione del servizio. Sembra assodato invece che la rimozione dell’insegna gialla simbolo di Poste Italiane dalla facciata dell’edificio rimarrebbe un gesto compiuto da vandali e non un segnale da ricondurre alla chiusura.
Una mancanza che pesa ai residenti del piccolo borgo, abituati a servirsi dell’ufficio per le loro commissioni senza dover spostarsi in auto a Boario o a Piamborno.