Non avrebbe semplicemente vinto, ma stravinto la gara. Giuseppe Romele  stava dominando la long distance ai Mondiali di Lillehammer. Invece il malfunzionamento del gps dell’atleta, una valutazione sbagliata del responsabile tecnico azzurro Duilio Friz e il mancato suono della campana sul circuito hanno portato il forte atleta della Polisportiva disabili di Vallecamonica, in azzurro in Norvegia, a sbagliare percorso e a compiere un giro in più, anziché dirigersi verso il traguardo, che avrebbe tagliato con quasi due minuti di anticipo rispetto al russo Ivan Golubkov, che poi si è preso la medaglia d’oro.

“Abbiamo buttato via un mondiale per un mio errore di calcolo. Mi prendo tutte le responsabilità di quello che è successo, sono andato in tilt” ha ammesso il responsabile tecnico azzurro Friz nelle fasi concitate del post gara.

Nel primo giro Beppe ha amministrato, poi è andato in vantaggio tra il secondo e il terzo e nel quarto ha messo il turbo, aumentando il divario fino al minuto. Quando ha imboccato la strada sbagliata, si sarebbe potuto invece dirigere all’arrivo con circa due minuti di margine su Golubkov.

Aver percorso 21 km (anzichè 18) in 1 ora e 1 minuto è qualcosa di impressionante, che fa sognare in vista delle Paralimpiadi di Pechino, alle quali Romele parteciperà a marzo. 

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