Il ghiacciaio Presena torna ad essere al centro di un progetto per stabilirne le condizioni di salute, in un’epoca in cui tutti i ghiacciai stanno soffrendo i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature. La società impiantistica Carosello, parte del consorzio Pontedilegno-Tonale, ha commissionato uno studio ai glaciologi del Muse, il Museo delle Scienze di Trento.

Le analisi sono tutt’ora in corso: i risultati saranno presentati a fine estate e permetteranno di capire se quanto fatto fino ad oggi in difesa del ghiacciaio sta portando i risultati sperati. Non basta, infatti, sperare solo in inverni copiosi di neve -come quello appena trascorso- o in estati fresche.

Per far sì che le nevicate possano essere utili a diminuire il rischio di scioglimento dei ghiacciai, sarebbe necessario che il ciclo inverno nevoso-estate fresca si ripeta per molti anni, dando così il tempo alla neve di diventare ghiaccio.

Una situazione che, evidentemente, non si può prevedere. Per questo, bisogna subito passare all’azione con gesti concreti, come la posa dei teli geotessili sul ghiacciaio: nel corso degli ultimi sette anni, la superficie ricoperta è passata da 40mila metri quadri a 100mila metri quadri. I teli sicuramente contribuiscono a ridurre l’ablazione, ma non basta: bisogna ridurre le emissioni affinché non solo il Presena, ma tutti i ghiacciai possano essere preservati e salvati.

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