Si avvia alla conclusione la prima fase della campagna di vaccinazione anti Covid, tanto che con la nuova settimana è iniziata anche la somministrazione della seconda dose ai primi vaccinati, coloro che si prestarono nel corso del V-Day dello scorso 27 dicembre.

Come è noto, la somministrazione della prima dose di vaccino è stata riservata alle categorie definite dal Ministero della Salute: operatori delle ASST e degli Ospedali, operatori ed ospiti delle RSA, operatori dell’Ats, operatori e volontari dei servizi di emergenza/urgenza, medici di medicina generale, pediatri di famiglia, medici di continuità assistenziale e medici USCA.

Le vaccinazioni sono state effettuate, in collaborazione con Ats della Montagna, dagli Hub territoriali e ASST Valcamonica ha individuato come Centri Territoriali Vaccinali gli ospedali di Esine e di Edolo.

Al 16 gennaio erano state vaccinate dall’ASST camuna 1.684 persone. Prosegue inoltre l’attività vaccinale nelle RSA: per il momento sono state somministrate 1.683 dosi nelle strutture della Valcamonica.  L’adesione alla vaccinazione è stata molto alta in tutte le categorie coinvolte in questa prima fase e man mano si stanno inserendo nelle sedute anche gli ultimi “ritardatari”.

Inoltre, l’Ats della Montagna sta terminando le operazioni di raccolta delle pre-adesioni dei Medici di Medicina Generale come somministratori del vaccino anti Covid.

Il Direttore Generale dell’Ats, Lorella Cecconami, che si è vaccinata il 12 gennaio scorso (foto), ha colto l’occasione per invitare tutti gli operatori sociosanitari che ancora non lo hanno fatto a non perdere questa importante opportunità di prevenzione e di tutela della propria salute e di quella degli assistiti.

C’è però un intoppo a livello nazionale: delle 397mila dosi di vaccino Pfizer previste per questa settimana, la casa farmaceutica ne ha consegnate ieri solo 103mila e la maggioranza, 241mila, non arriverà prima di mercoledì. Un ritardo che potrebbe pesare sull’avvio della fase due della campagna, nella quale la priorità per l’immunizzazione dovrebbe essere garantita innanzitutto ad anziani over-80 ma anche ad una prima quota di 400.000 pazienti oncologici, ematologici e cardiologici.

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