“Nessun bambino lombardo rimarrà a casa”. Lo assicura l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera in merito alla norma nazionale che prevede l’esclusione da nidi e materne di quei piccoli che non siano stati vaccinati o che non abbiano effettuato tutti i richiami nel tempo.
L’inizio delle scuole dell’infanzia sarà il 5 settembre. La documentazione sullo stato vaccinale va presentata entro il 10 settembre, ma la sanzione non scatterà subito. Prima la Regione ha previsto una procedura per mettersi in regola che verrà approvata in Giunta lunedì prossimo e che riguarderà anche gli iscritti alla primaria e alla secondaria di primo e secondo grado (che devono certificare l’ottemperanza alla legge entro il 31 ottobre, se non vogliono pagare una sanzione che va dai 100 ai 500 euro).
“La procedura consentirà ai cosiddetti inadempienti o di recuperare i vaccini e anche di superare, attraverso un colloquio personalizzato con specialisti dei Centri vaccinali, i dubbi e le resistenze su di essi”. Subito dopo l’avvenuta iniezione, bisognerà esibire il relativo certificato. Chi può essere esonerato per motivi sanitari deve certificarlo e ricevere l’approvazione dell’Ats.
Nessuna lettera di avviso arriverà a casa, ha fatto sapere Gallera, perché in assenza di anagrafe vaccinale nazionale sarebbe arduo reperire tutti i dati necessari.
Per chi invece è in regola con le nove iniezioni obbligatorie (la varicella, decima, è d’obbligo solo per i nati dal 2017) il disagio sarà minimo: basterà portare a scuola una fotocopia del libretto vaccinale o, se non si è in possesso del libretto, un’autocertificazione (il cui modello si può trovare sui siti di Regione, Ats e Asst) che però dovrà essere confermata entro il 10 marzo.