Nella giornata di ieri è stato reso noto dalla Struttura Commissariale che l’avvio della somministrazione delle dosi addizionali di vaccino anti-Covid-19, la cosiddetta terza dose, è previsto per lunedì 20 settembre a partire dai soggetti maggiormente esposti o a maggior rischio di malattia grave. Questa la decisione presa nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l’Emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.
Inizialmente, sarà dunque coinvolta un platea di circa tre milioni di pazienti immunocompromessi. Tra loro, pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni. Subito dopo, ha indicato Speranza, si procederà con gli altri soggetti fragili, gli ospiti delle Rsa e gli ultraottantenni. Se gli esperti sono concordi sulla sua utilità per le categorie più a rischio, restano invece divisi sull’opportunità dell’estensione a tutti.
L’assessorato al Welfare di Regione Lombardia ha annunciato di aver definito le attività e le priorità per l’elaborazione del piano operativo per la somministrazione di dosi addizionali e dosi ‘booster’. Tale piano, dopo la condivisione con le Ats, le Asst e le rappresentanze dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, delle farmacie sarà presentato ufficialmente la prossima settimana.
Certo è che la Lombardia ha dalla sua parte, in questa fase, gli ottimi risultati raggiunti finora: l’80% della propria popolazione con più di 12 anni ha completato il ciclo vaccinale. La notizia, diffusa martedì mattina, segnala che si tratta della prima regione italiana che raggiunge il traguardo. Non solo: le adesioni hanno toccato in Lombardia la media dell’87%, con punte del 96% (per gli over 80), del 93% per gli over 60 e del 82% per la fascia tra i 12 e 29 anni.