È don Vittorio Bonomelli (Valle di Saviore 1917 – Breno 1984) il protagonista del libro per ragazzi proposto dall’Associazione Museo Nazionale della Resistenza di Valsaviore. Non solo per ragazzi, però. Nell’insieme una sintesi biografica interessante anche nel caso in cui a leggere fossero gli adulti.

Operazione davvero difficile quella toccata a Giacomo Fanetti: ridurre in sintesi l’esistenza davvero complessa di don Vittorio e adattare il testo alla lettura di ragazzi di una fascia d’età ampia non è certo facile, anche perché i rischi, nel caso specifico, sono elevati. Due i nodi centrali del problema, entrambi dovuti al ‘soggetto’ in studio: la complessità e l’oggettività.

Sul primo fronte bisogna prendere atto del fatto che don Vittorio è stato tutto, fuorché una persona ordinaria. Non si è accontentato di fare il prete, cosa di per sé non da tutti, e di cominciare a farlo in un periodo storico delicatissimo. Ha contemporaneamente indossato i panni dell’aviatore e del paracadutista, del fuggiasco, dell’agente segreto, solo per citarne alcuni. Vite estreme, straordinarie, piene di fascino. Proprio per questo vite assolutamente appetibili se presentate ai ragazzi sotto i riflettori del romanzo d’avventura. Ma al tempo stesso vite difficilissime da rendere evitando di cadere nella dimensione caricaturale, quella che trasforma la persona in uno stereotipo estremizzato, a senso unico. Ed ancora complesso era gestire il compito nel rispetto dell’oggettività dei fatti. Don Vittorio era un grande affabulatore, riusciva ad arricchire di fascino qualsiasi cosa (quando l’ho incontrato la prima volta, nel corso di una visita guidata in duomo a Breno, è riuscito a venderci come prodotti d’arte meravigliosamente integrati fra le linee barocche della struttura degli orrendi radiatori quadrati installati da poco). Caricava di meraviglia tutto quello che incontrava, non esclusa la sua vita. Col risultato che, in un periodo di verità incrociate e contrapposte come fu quello del dopoguerra e dei decenni successivi, risulta molto difficile capire fin dove nei suoi racconti arrivavano i fatti e dove invece cominciava il romanzo. Anche in questo caso materia narrativa meravigliosa da proporre ai ragazzi, vicinissima alle leggende raccontate dai nonni nelle stalle, ma pericolosa da proporsi quando le finalità che si vogliono raggiungere sono quelle della memoria storica (e quando il nemico è il revisionismo, pronto a strumentalizzare ogni minimo errore).

Leggendo questo libro dobbiamo riconoscere che Giacomo Fanetti è riuscito in entrambe le prove. La sintesi forzata nella narrazione ha garantito un’essenzialità lineare capace di scansare gli estremismi, evitando che la persona diventasse un personaggio. La scelta di un linguaggio semplice ha aiutato. Certo, la complessità di alcuni passaggi non ha permesso ulteriori adeguamenti, costringendo ad alcuni compromessi il cui risultato finale è però quello di aver offerto un testo fruibile da tutti gli ordini scolastici, con una percentuale di mediazione che decresce con l’innalzarsi dell’età.

Sul fronte della oggettività non si può che apprezzare la scelta, certamente favorita dalle precedenti esperienze di ricerca di Fanetti, di porre in appendice un interessante repertorio documentario e iconografico che ben si presta all’utilizzo didattico. Se un limite nella pubblicazione vogliamo per forza trovare, proprio in contesto didattico dobbiamo cercarlo: mancano infatti quelle schede di lettura \ verifica che spesso e volentieri arricchiscono proposte analoghe. Ma non è detto che in un futuro, che auspichiamo prossimo, l’Associazione Museo Nazionale della Resistenza di Valsaviore, così attenta alle attività di promozione didattica delle tematiche di quest’epoca storica, possa dare alla stampe un opuscolo contenente la documentazione delle tante esperienze compiute nelle classi del territorio proprio a partire dai libri di questa collana. La scuola che rielabora i libri che raccontano l’esperienza partigiana alla scuola: potrebbe considerarsi indicatore di obiettivo pienamente raggiunto.

FANETTI Giacomo, a cura di, Vi racconto don Vittorio, Tipografia Valgrigna, Esine 2017. 83 pp. . Associazione Museo Nazionale della Resistenza di Valsaviore – Comune di Saviore dell’Adamello – Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Illustrazioni di Sabrina Valentini.

Sito Internet di riferimento: http://www.museoresistenza.it/

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