Il progetto VioneLab, che vede appunto protagonista il Comune di Vione, sabato scorso ha segnato un’altra tappa, ovvero l’inaugurazione della Panca Karolingia, seconda opera dedicata al passaggio di Carlo Magno a Vione.
Situata nella chiesa di San Sebastiano, in località Castello (lungo la strada per Canè), la panchina è alta un metro e lunga due e mezzo: la sua realizzazione è cominciata da un blocco unico di granito dell’Adamello, pietra tipica della Vallecamonica, in questo caso estratta dalla cava di Valle Genova, la più alta d’Italia. Il granito è stato poi tagliato con filo al diamante e lavorato con una macchina a cinque assi.
Le superfici, quindi, sono state fresate, di modo da rendere indelebili le scritte, che evidenziano il percorso del passaggio di Carlo Magno da Vione, che portò con sé un’indulgenza di 400 anni. Il tracciato si basa sulla scansione dell’affresco che Evaristo Baschenis realizzò nel XVI secolo nella Chiesa di Santo Stefano a Carisolo, in Val Rendena. A curare il progetto il Politecnico di Milano, mentre l’opera è stata realizzata da Pedretti Graniti di Carisolo (Trento), che l’ha donata alla comunità di Vione.
Durante la giornata è stato anche proiettato nella sala consigliare del Municipio il film “La leggendaria spedizione di Carlo Magno da Bergamo in Vallecamonica e Trentino”, realizzato nel 2000 da Luciano Imperadori, recentemente scomparso ed a cui è stata dedicata la panca.
Quest’ultima riprende il percorso di riscoperta storico-culturale inaugurato a inizio mese con l’installazione del “Fiore Alpino”, rappresentando l’unione di Vione con altri territori tramite la storia e la leggenda del grande imperatore.