Il progetto “Vione laboratorio permanente”, nato per raggiungere l’obiettivo di scrivere la “Carta di Vione”, un manuale di pratiche da seguire per il recupero del patrimonio edilizio esistente nei paesi alpini, prosegue inaugurando la sua seconda parte.

Una nuova serie di incontri tematici di architettura, sempre nel dialogo tra progettisti, abitanti e amministratori sulle tematiche riguardanti la rigenerazione dei piccoli paesi delle aree montane. Lo sguardo si allarga ai temi del paesaggio, del dialogo con i committenti, delle pratiche di coinvolgimento dei residenti e del restauro minimo come obiettivo culturale.

Al centro resta la ricerca di un rapporto armonico tra tradizione e innovazione per una qualità dell’abitare contemporaneo che sia condivisa e che consenta di elaborare un modello di riflessione e intervento, ovvero progettare e attuare azioni mirate a conservare il valore del patrimonio edilizio e della struttura urbana in una prospettiva di sviluppo, suggerendo diversi modi per restare a vivere in montagna.

Il nuovo ciclo prevede quattro incontri, sempre nella Sala consiliare di Vione: il primo è previsto per domani, sabato 12 novembre, dalle ore 15:00 alle 17:00, dedicato alla rigenerazione architettonica e paesaggio e con l’esperienza della Fondazione Comelico Dolomiti Centro Studi Transfrontaliero. Il 26 novembre (dalle ore 10:30 alle 12:30) si parlerà invece della cultura architettonica come dialogo; il 3 dicembre (alla stessa ora) sarà la volta dell’incontro “Ripensare piccole comunità” e delle strategie progettuali tra Liguria e Piemonte, mentre il 21 gennaio (sempre dalle ore 10:30 alle 12:30) si parlerà di “Restauro timido per piccoli paesi”. Gli incontri sono organizzati dal Comune, con il Distretto Culturale, la Comunità Montana, il Museo Etnografico ‘L Zuf e l’Associazione Architetti Camuni.

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