Al termine di un’intensa seduta del Consiglio comunale, il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina, eletto nel 2019, è stato sfiduciato. Sei consiglieri hanno approvato la mozione di sfiducia presentata da quattro consiglieri comunali del gruppo di maggioranza “Insieme per Temù“, Alberto Cattaneo, Andrea Lamorgesa, Daniela Longhi e Attilio Maroni.
Al termine di un acceso confronto, con scontri verbali tra maggioranza e minoranza e tra singoli consiglieri, la mozione di sfiducia è stata votata dai quattro consiglieri di maggioranza e due di minoranza “Autonomia e cambiamento”, Ottavio e Maurizio Zani. Invece Fabio Fogliaresi, capogruppo di minoranza, non ha votato la mozione e ha abbandonato l’aula.
Spetta al segretario comunale trasmettere l’esito della mozione al prefetto di Brescia, che nominerà un commissario prefettizio che traghetterà il Comune fino alle elezioni 2024.
Il 10 novembre scorso il primo cittadino di Temù aveva revocato le deleghe al vicesindaco Alberto Cattaneo, all’assessore Sergio Regola e al pro sindaco di Villa Dalegno, Corrado Tomasi, aprendo di fatto una crisi all’interno del gruppo di maggioranza “Insieme per Temù”. Nel decreto di revoca delle deleghe il sindaco fa riferimento al venir meno della fiducia.
Il 14 novembre è stata presentata la mozione di sfiducia da quattro consiglieri comunali del gruppo “Insieme per Temù”, Alberto Cattaneo, Andrea Lamorgesa, Daniela Longhi e Attilio Maroni. Il 22 novembre il sindaco aveva ricomposto la Giunta comunale nominando nuovi assessori Omar Calzoni, anche vicesindaco, e Paolo Zanini. Ma il Consiglio comunale sulla mozione di sfiducia al sindaco ha messo fine a ogni carica e al mandato amministrativo.