Ha fatto rientro in Italia nella tarda serata di venerdì Sergio Zanotti.

 

L’imprenditore 59enne di Marone è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino.

Sulla sponda bresciana del lago di Iseo vivono i parenti più stretti dell’uomo, che ha cinque figli avuti da due compagne. All’epoca i familiari avevano riferito che Zanotti aveva programmato il viaggio in Turchia, nell’aprile del 2015, dal quale sarebbe dovuto tornare due giorni dopo. Invece dell’uomo si persero le tracce, e nel maggio la famiglia ne denunciò la scomparsa.

Gioia alla notizia del suo ritorno a casa da parte della famiglia, a cui si è aggiunta la soddisfazione, espressa da più parti, per come si è svolta la trattativa e il risultato finale ottenuto, ossia la liberazione del bresciano.

Mentre saranno le indagini a chiarire tutti gli aspetti ancora misteriosi di questa intricata storia, sulla quale restano diversi punti di domanda: dalla mancata rivendicazione all’incertezza sul luogo di prigionia dell’uomo, fino all’assenza di una richiesta di riscatto. Ombre su cui dovrà a far luce lo stesso Zanotti, che oggi sarà interrogato dai magistrati della procura di Roma che hanno aperto un fascicolo sulla vicenda per sequestro di persona con finalità di terrorismo

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