Svolta nelle indagini sul caso dell’ex vigilessa Laura Ziliani, il cui cadavere è stato trovato tra la vegetazione in Alta Vallecamonica l’8 agosto. I carabinieri di Brescia hanno arrestato le due sorelle Silvia e Paola Zani di 26 e 19 anni, figlie della Ziliani, scomparsa da Temù l’8 maggio 2021, e il fidanzato della sorella maggiore, Mirto Milani.

Le indagini avviate dai militari della Compagnia di Breno parallelamente alle ricerche hanno evidenziato numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati, inducendo i carabinieri e la Procura a ritenere poco credibile la versione dell’infortunio o del malore in montagna.

Per queste ragioni, a fine giugno, le due figlie e il fidanzato della più grande, sulla base delle preliminari risultanze investigative, erano stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere.

Erano state le due figlie a dare l’allarme quella mattina, contattando il 112 e segnalando il mancato rientro della loro mamma, dichiarando che uscita di casa per andare a fare una passeggiata nella frazione di Villa Dalegno e che a mezzogiorno non aveva fatto rientro.

Intanto l’esito del tanto atteso esame tossicologico sarebbe stato depositato in Procura dal professor Andrea Verzelletti della Medicina legale degli Spedali civili di Brescia. È quanto riporta il Giornale di Brescia, che scrive che nel corpo di Laura Ziliani sono state trovate tracce di sostanze come le benzodiazepine che l’avrebbero stordita. Un ulteriore tassello che si è aggiunto all’inchiesta portata avanti dal sostituto procuratore Caty Bressanelli.

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