Zyber Curri operaio 48enne di origine kosovara residente a Edolo è morto sul lavoro pochi giorni prima del Natale 2018. Dopo una decina di mesi non si è ancora stabilito con certezza perché e sotto a quale ditta fosse in quel cantiere: ad oggi non si è trovato il datore di lavoro dell’operaio.

La mattina del 12 dicembre scorso, nel cantiere di una centrale idroelettrica in Val Cavargna, provincia di Como, Zyber stava posando alcune tubature quando, probabilmente a causa del ghiaccio, è scivolato in un dirupo, trovando la morte.  L’uomo ha lasciato una moglie e quattro figli, che vivono a Edolo, dove si era trasferito circa vent’anni fa.

La procura di Como ha aperto un fascicolo. E procede nei confronti di due ditte edili affinché si individuino responsabilità certe per questa tragedia. Nel registro degli indagati sono stati iscritti non solo il titolare di una società individuale, ma anche altre quattro persone.

Anche i sindacati vogliono vederci chiaro e stanno conducendo delle verifiche. Secondo Fillea Cgil al momento dell’incidente Zyber risultò assunto dalla Hera srl di Gallarate, non è chiaro per quale committente, presumibilmente in appalto o subappalto. Il sindacato degli edili della Cgil di Vallecamonica e Sebino ha dichiarato di voler continuare, insieme ai famigliari della vittima, a seguire la vicenda al fine di assicurare verità e giustizia.

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