Il 1° dicembre prossimo si celebreranno i cento anni dal disastro del Gleno, una tragedia che ha unito Vallecamonica e Val di Scalve quando una parte della diga, realizzata qualche anno prima, crollò facendo riversare quasi sei milioni di metri cubi d’acqua nella vallata sottostante: 359 le vittime accertate, innumerevoli i danni.

La Commissione per il Centenario del Gleno ha scelto di utilizzare la parola Disastro nel logo che accompagnerà tutte le iniziative del 2023 per sottolineare l’impatto e il significato che il Gleno ebbe sulla storia, ma soprattutto sulle comunità e sulle vite delle due valli.

Il calendario di eventi è stato presentato giovedì: una serie di proposte sviluppate dal Comitato in coordinamento con enti ed istituzioni tra la Valle di Scalve e la Vallecamonica ed il Patrocinio delle Province di Bergamo e Brescia, delle Comunità montane di Scalve e della Vallecamonica, oltre che dai Comuni di Angolo Terme, Azzone, Colere, Darfo Boario Terme, Schilpario e Vilminore.

Primo evento in programma sarà il 23 aprile, con l’inaugurazione della Via Decia-Il cammino dei boschi di ferro, progetto della sottosezione Cai Valle di Scalve. A giugno (il 24) si proseguira con la Colere Must, gara trail running per celebrare i 100 anni dalla tragedia; la Diga del Gleno ospiterà invece, il 12 agosto, un concerto di Omar Pedrini, Cristina Donà, Enrico Bollero e Giorgio Cordini (quest’ultimo anche autore di una canzone scritta appositamente per la ricorrenza).

Non mancheranno, ovviamente, le celebrazioni della giornata del 1° dicembre, che saranno comunicate prossimamente. Inoltre, dal 2021 l’Università degli studi di Bergamo ha dato vita al progetto di ricerca “A partire da quel che resta. Il Disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro (1923- 2023)”.I risultati dello studio, raccolti in un volume, saranno oggetto di presentazione e di confronto nel convegno programmato sabato 25 novembre nella sede dell’Università degli studi di Bergamo.

[Foto della sottosezione Cai di Valle di Scalve]

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