Previsioni del tempo di martedì 14 gennaio 2025
Cielo sereno o poco nuvoloso. Temperature minime stazionarie a -6 gradi, massime in aumento a 4 gradi. Zero termico intorno ai 1.800 metri. Venti deboli.
Cielo sereno o poco nuvoloso. Temperature minime stazionarie a -6 gradi, massime in aumento a 4 gradi. Zero termico intorno ai 1.800 metri. Venti deboli.
Mancano poco meno di 50 giorni alla Ciaspalot, tradizionale ciaspolata in Val Palot quest’anno giunta alla 21esima edizione, prevista per il 1° marzo, ma le iscrizioni sono già aperte e chi vuole prendervi parte deve affrettarsi.
Se è vero che il termine ultimo per aderire è stato fissato al 27 febbraio, gli organizzatori chiuderanno le iscrizioni al raggiungimento dei 1.500 partecipanti. E, considerato il prestigio di cui gode la manifestazione, è molto probabile che il tetto massimo di adesioni si raggiunga velocemente.
La formula della Ciaspalot non cambia: la distanza è di otto chilometri, su un dislivello di circa trecento metri. Adatto a tutta la famiglia (è consigliato l’uso di pila frontale o torcia, bastoncini da neve e ovviamente abbigliamento adeguato), il primo tratto del percorso ricalca quello della variante della pista da sci della Val Palot e prosegue raggiungendo, dopo un paio di chilometri, le località Passabocche e Roccolo Gervasoni, punto più alto della camminata a 1.352 metri di quota.
Da qui inizia la parte più facile ma anche affascinante, che si percorre per una discesa di circa due chilometri fino a raggiungere il torrente. Quindi, nella suggestiva cornice notturna con il Monte Guglielmo, si percorrono gli ultimi due chilometri pianeggianti, fino all’arrivo in località Duadell.
Il programma della Ciaspalot prevede il 1°marzo il ritrovo dalle ore 15:00 agli impianti di risalita per il ritiro del pettorale e del pacco gara; alle 18:30 la partenza della camminata, che avrà una durata massima di tre ore. Le iscrizioni si possono effettuare presso i negozi Bertoni di Costa Volpino, Gialdini e Alpi Sport di Brescia e Sport Evolution di Clusone (dove il costo è di 15 euro), oppure online (a 17 euro) sul sito www.ciaspalot.com: i bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni, se accompagnati, non pagano.
Sabato pomeriggio si sono tenuti, a Provaglio d’Iseo, i funerali di Roberto Comelli, il 42enne ucciso la notte di Capodanno con una pugnalata al petto dal 19enne Matias Pascual, ora in carcere a Bergamo. Svolta l’autopsia sul corpo della vittima e dato il nulla osta per i funerali, le indagini degli inquirenti, però, proseguono: bisogna infatti capire come si siano svolti i fatti antecedenti all’omicidio e, soprattutto, stabilire se altre persone siano state coinvolte.
Per ora si sta indagando sul primo tentativo di Comelli di entrare alla festa nel Centro Civico del paese, avvenuto la sera del 31 dicembre: se secondo le prime testimonianze raccolte erano volate sì delle parole grosse, ma tutto si era risolto offrendo da bere al 42enne per farlo allontanare, secondo la famiglia della vittima le cose sarebbero andate diversamente.
Comelli si sarebbe presentato alla festa per rintracciare il figlio, chiedendo dove fosse al cugino del giovane, presente alla festa. Secondo alcuni amici, l’uomo poi si sarebbe recato da loro, a Timoline, mostrando sul volto segni di un’aggressione.
Le indagini ruotano intorno a questi attimi, mentre sarebbe stato chiarito che la pistola presente alla festa, portata da un giovane, era a salve. A chiamare i soccorsi dopo la tragedia sarebbe invece stato il ragazzo che aveva affittato la sala e organizzato la festa, che ha subito chiesto l’intervento dei sanitari una volta scoperto cosa era accaduto.
Il Teatro delle Ali di Breno riparte con il proprio calendario proponendo come prima data del 2025 uno spettacolo inserito all’interno della rassegna In Tournée: mercoledì 15 gennaio, alle ore 20:30, va in scena “Le Volpi”, a cura della compagnia CapoTrave.
Un dramma che esplora l’inganno, le tensioni morali e soprattutto l’ipocrisia tra i personaggi in scena e dove la provincia italiana sembra la vera protagonista della vicenda. Sul palco Giorgio Colangeli (attore dal lungo curriculum, di recente visto nel pluripremiato “C’è ancora domani”), Manuela Mandracchia e Federica Ombrato.
Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro. I personaggi si confessano legittimi interessi naturali, si stringono e si sciolgono accordi, si regola la maniera migliore di distribuire favori e concessioni, incarichi di servizio e supposti vantaggi.
La provincia italiana diventa, in questo spettacolo, la vera protagonista della vicenda, come microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Scena dopo scena il pubblico scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica.
I biglietti per la rappresentazione teatrale sono ancora disponibili ed acquistabili il martedì dalle ore 17:30 alle 18:30 nella biglietteria del Teatro delle Ali o dalle ore 20:00 la sera dello spettacolo. Nel caso di tutto esaurito, sarà stilata una lista d’attesa, senza garanzia di accesso.
Era l’inizio anno del 2020 quando lo storico Rifugio Loa di Berzo Demo andò totalmente distrutto da un incendio che richiese ore di lavoro da parte dei Vigili del Fuoco per domare le fiamme. Della storica struttura, oggi, non si può più riutilizzare nulla, ma il Loa rinascerà dalle ceneri con un progetto che dovrebbe vedere la luce nel corso di quest’anno.
Messo da parte il progetto ultra-moderno che aveva suscitato non poche polemiche e che aveva ottenuto il no dalla Sovrintendenza, ci si è concentrati su un’idea nuova, condivisa da tutti, per cui è già stata avviata la procedura di gara per l’affidamento dei lavori.
Quindi, una volta abbattuto quello che resta del vecchio rifugio, potranno cominciare i lavori per la nuova struttura: più grande di quella precedente, sarà composta al pianterreno da uno spazio per l’accoglienza e la ristorazione, con un centinaio di posti, e dai servizi.
Al piano superiore, invece, ci saranno cinque camere, una per il rifugista e le altre quattro, tutte indipendenti, per gli ospiti, per un totale di posti letto che potrà variare da quindici a ventidue. All’esterno, infine, previsti tavoli e un bivacco per l’inverno. Un milione e 350mila euro il costo totale del progetto, di cui 320mila dal Bim grazie ai fondi delle grandi derivazioni, 820mila dal Comune e 150mila dalla Regione.
Il nuovo Rifugio Loa, inoltre, sarà attento all’ambiente, con pompa di calore e pannelli fotovoltaici, con disponibilità all’apertura tutto l’anno. Ora si attendono solo l’assegnazione dei lavori e l’apertura del cantiere, che potrebbe già avvenire in primavera, per un’inaugurazione nel 2026.