L’Associazione San Vincenzo di Edolo taglia il traguardo degli 80 anni di servizio ai poveri in alta Vallecamonica. Sabato 15 aprile si è svolta la Cena della Solidarietà, per celebrare l’ottantesimo anno di fondazione, per incontrare tutti coloro che negli anni hanno aiutato l’associazione a crescere e a continuare il proprio operato.

Prima dell’incontro conviviale appuntamento nella Pieve di Santa Maria Nascente, per la messa presieduta dal parroco e consigliere spirituale dell’associazione don Marco Iacomino, che ha sottolineato durante l’omelia l’importanza della missione dei vincenziani nella vita delle comunità. A seguire la cena in oratorio San Giovanni Bosco, organizzata in collaborazione con l’Associazione Paolo con Noi, con la presenza di tutti i soci e i volontari, dei rappresentanti delle amministrazioni comunali, dei servizi sociali, delle conferenze vicine, della Presidente del Consiglio centrale di Brescia e di tutti gli amici e i sostenitori.

“Torno a Brescia felice, perché so che a Edolo la San Vincenzo è viva e attiva e conta su persone e su una comunità che si prende a cuore l’altro” ha detto Ornella Martinelli Presidente del Consiglio Centrale di Brescia al momento dei saluti. Parole di solidarietà e stima anche dall’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Edolo, Carla Fioletti: “Contiamo su volontari che in maniera silenziosa svolgono un compito importantissimo, che non si sono tirati indietro neanche durante la pandemia, che ogni giorno prestano un prezioso servizio alla nostra comunità”.

Durante la serata è stata ripercorsa la storia dell’Associazione, le sue origini, la diffusione in Italia e nel Mondo, sono stati raccontati i numeri dell’assistenza ed è stato presentato il rendiconto economico. La San Vincenzo assiste a Edolo 53 famiglie italiane e straniere, nel 2022 ha distribuito quasi 700 pacchi alimentari per circa 12.000 kg di cibo. Il messaggio che l’Associazione trasmette è che la missione della San Vincenzo è occuparsi dei deboli per fargli riacquistare autonomia, capire e combattere le cause dell’indigenza e porgere una mano morale oltre che materiale, in un’azione di ascolto continuo.

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