A Monno è nata Intrecci, un’associazione di artigiane. Venuta alla luce a gennaio, dal cuore del centro Ca’Mon, Intrecci è stata presentata al pubblico sabato 26 aprile in un pomeriggio dedicato al tessere legami fatti di fili e parole.

La nuova realtà, costituitasi anche per dare un’identità al gruppo delle donne dei fili, è stata tenuta a battesimo da una madrina d’eccezione: la poetessa Giusi Quarenghi. “La parola intrecci è al singolare ma è fatta di una pluralità.”

Ed è anche legata ai miti, all’intrecciare termini e suoni dando vita alle storie di cui tutti siamo intessuti… Narrazioni che ci portano a riflessioni eterne, legate alla capacità di tenere il filo del nostro racconto interiore.

Giusi Quarenghi

Un racconto che, nella dimensione del gruppo, assume una valenza diversa. Si trasforma nella bellezza del fare le cose insieme e di trasmetterle ai giovani.

Diventa la soddisfazione del tessere opere collettive con la partecipazione di tutti: fosse anche per un paio di righe a testa, come nel corso dell’evento.

“Anche in un piccolo paese si possono fare delle cose preziosissime” ha commentato Elena Turetti, progettista culturale di Ca’Mon. “E non preziose solo per la comunità in cui stai, ma per tutte le persone che incontri.”

Le donne di Intrecci, coinvolte da anni nella riscoperta dei saperi artigianali, sono sempre più chiamate a salvaguardare e trasmettere antiche abilità quali la tessitura e il ricamo.

Tengono laboratori presso le scuole, formano nuovi artigiani e applicano la propria manualità con artisti e designer. Lavorano su telai vecchi e nuovi, sperimentando e realizzando manufatti unici, come unico è ciò a cui si riconosce il pregio del non essere prodotto in serie.

Del resto, l’arte tessadra fa storicamente parte della vita di Monno. Come ricordato da Germano Melotti, la comunità era nota per borse e cappelli, oltre che per l’intreccio di fettucce.

Intrecci è quindi un punto sia di arrivo che di partenza. Che ci sprona a continuare a chiederci cosa sia (e cosa possa essere) l’artigianato di oggi e di domani.

C’invita a coltivare una visione di bellezza e di eticità nella dimensione del nostro quotidiano. Facendo sì che un lavoro ben fatto non si ritrovi ad essere unicamente un’eccezione da celebrare.

il commento di Elena Turetti

Ad Intrecci e agli spunti di riflessione scaturiti dall’incontro del 26 aprile, Radio Voce Camuna dedica la puntata di VocePRESENTE in onda venerdì 2 maggio alle ore 10:05. La puntata si potrà poi riascoltare anche su Spotify.

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