Da lunedì scorso nel bosco del Faeto, a Edolo, si trova un’aula all’aperto che tutti gli studenti e studentesse dell’Università della Montagna (Polo dell’Università degli Studi di Milano) potranno frequentare per i propri studi. Il “Martelloscopio”, questo il nome dell’area di foresta scelta, servirà anche per i tecnici e i gestori forestali per avviare un confronto sui temi più caldi legati agli approcci della gestione forestale.

La posizione, dimensione, salute, valore economico e naturalistico di ciascun albero all’interno dell’area del Martelloscopio possono ora essere misurati e monitorati nel tempo, dando anche la possibilità -tramite un’app mobile- di simulare interventi di selvicoltura e verificarne l’esito direttamente sul campo.

Un modo, insomma, per offrire risultati in tempo reale che possono favorire una discussione e sensibilizzazione sulle potenzialità delle comunità forestali ben gestite, ma anche un’area di esercitazione per gli studenti del polo edolese, un punto di incontro tra attori locali ed operatori del settore nonché uno strumento per favorire la divulgazione sulle tematiche connesse alla conservazione della biodiversità forestale e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

L’inaugurazione del Martelloscopio del Faeto è avvenuta all’interno di due giorni voluti appositamente dall’Università della Montagna di Edolo, con un’introduzione e, poi, una visita, con una vera e propria sessione di selvicoltura virtuale sul campo, guidata dai tecnici di Dream Spa: è stata anche l’occasione per discutere delle sfide legate alle gestione delle foreste di montagna e della rete europea delle foreste didattiche integrate.

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