È andata in scena l’altra sera al Palasport di Ponte di Legno l’assemblea annuale della Sit (Società Impianti Turistici), che gestisce gli impianti sciistici e di trasporto a fune in genere in Alta Valle Camonica. Il presidente Mario Bezzi ha presentato il bilancio della società (esercizio 1 novembre 2022-31 ottobre 2023).

Ricavi in aumento, dagli oltre 10 milioni dell’esercizio precedente ai quasi 12 e 560 mila di quello chiuso al 31 ottobre dello scorso anno, e utili in drastico calo da 4,8 milioni (cifra gonfiata dai contributi Covid statali per lo stop imposto dalla pandemia) a circa 970mila euro.

Il presidente Bezzi ha anche illustrato i progetti futuri, per un ammontare di quasi 200 milioni di investimenti: dall’ampliamento del demanio sciabile con Cima Sorti e il collegamento con la parte trentina, all’ampliamento degli impianti nella zona di Passo Paradiso e zona Cantiere, visto che, con l’arretramento del ghiacciaio Presena, tra qualche anno non sarà più utilizzabile la parte alta da Capanna Presena alla Cima, fino alla nuova cabinovia del Corno d’Aola, che sostituirà la vecchia seggiovia e lo skilift dell’Angelo. Si è parlato della fine del 2026 come data plausibile per l’apertura della spa,  i cui costi sono aumentati notevolmente negli anni.

Non è mancato un cenno alla situazione di crisi tra Sit e la trentina Carosello, i cui rapporti si sono incrinati a causa del tema della suddivisione degli incassi degli impianti di risalita. La Carosello un paio di mesi fa ha chiesto un arbitrato e si è aperto un contenzioso legale. Al centro della diatriba il principio del conteggio del numero dei passaggi. Secondo la Sit deve prevalere quello dei costi sostenuti per gli investimenti per offrire nuovi servizi: la Sit e la trentina Carosello, che si ripartiscono il 90% dei ricavi degli skipass (il restante 10% va alla Sinval di Edolo), stanno definendo le nuove modalità di riparto.

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