Sono stati ritenuti capaci di intendere e volere i due fratelli gemelli che aggredirono la sorella maggiore nel sonno, con ascia e coltello, la notte tra il 19 e il 20 febbraio scorso nella casa di Polaveno. I due hanno compiuto 18 anni nell’agosto scorso e si trovano in carcere minorile, uno a Milano e uno a Firenze.

I periti nominati dal giudice del Tribunale per i minorenni davanti al quale si sta celebrando il processo in abbreviato su giudizio immediato per tentato omicidio aggravato hanno presentato mercoledì la relazione, tecnicamente la fine di un incidente probatorio non ancora concluso e di fatto entrato nel procedimento. I periti, inoltre ritengono che soffrano di alcune problematiche di carattere patologico come un disturbo dell’attenzione, sociale, immaturità emotiva, che non sono però in relazione eziologica con il fatto commesso. I ragazzi, oltre che imputabili, sarebbero socialmente pericolosi. Il consulente delle difese invece ritiene che si possa parlare di semiinfermità.

I gemelli, che erano in aula mercoledì, così come la loro sorella maggiore, cercavano la libertà di vivere senza le regole, i rimproveri e la pressione di padre, madre e sorella e per essa sarebbero stati pronti a tutto quella notte. Si accanirono sulla sorella, commessa di 22 anni, che dormiva nella camera vicina: a turno l’avrebbero ora colpita ora tenuta ferma, evidenziando una personalità “che non ha rispetto per la vita umana, anche in presenza di relazioni parentali, oltre all’incapacità di autocontrollo” scrisse il gip Daniela Martino nell’ordinanza che dispose la custodia cautelare in cella. I due saranno sentiti in udienza a gennaio.

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