Avrebbe sottratto 80mila euro all’anziana di cui era stata nominata amministratrice di sostegno: per questo, una 69enne residente sul lago d’Iseo, è accusata di peculato e falso in atto pubblico. Rinviata a giudizio, la prossima udienza è stata fissata per il 10 gennaio.

Secondo gli inquirenti la donna, tra il 2013 ed il 2017, avrebbe speso i soldi dell’anziana per spese personali: nel 2013, ad esempio, avrebbe prelevato 2mila euro sostenendo che servissero per le utenze, anche se in realtà queste erano addebitate su un conto corrente; l’anno successivo avrebbe preso altri 17mila euro per spese proprie o per lavori di manutenzione e muratura e per spese alimentari.

I prelievi ingiustificati sarebbero proseguiti anche negli anni successivi, sempre con importi notevoli, come i 33.200 euro del 2016 che sarebbero stati spesi per questioni legali personali, o i 16.200 euro prelevati nel 2017 per smaltimento di materiale in discarica. Ad accorgersi della vicenda, le due nipoti della donna (una residente nel Bresciano, l’altra in Liguria), che si sono costituite parti civili.

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