Il mondo della montagna e dei rifugi camuni è in lutto per la scomparsa di Martino Zani, figura di riferimento per tutti gli amanti delle terre alte, venuto a mancare nelle ore scorse all’età di 91 anni. La notizia della sua scomparsa è stata data dagli attuali gestori del Rifugio Garibaldi, di cui Zani fu padrone di casa dal 1959 al 1970.

Originario di Temù, la vita di Zani è sempre stata legata alla montagna, dopo aver iniziato a lavorare come falegname, decise di voler fare della vita in alta quota la sua professione. Inizia come portatore di viveri, poi la presa in gestione del Rifugio Garibaldi, che lascia nel 1970 ma solo per occuparsi di un altro rifugio, il Lobbia Alta.

Ed è proprio qui, dove Zani lavora con la moglie Carla fino al 2001, che avviene uno degli incontri più straordinari della sua vita, quello nell’estate del 1984 con Papa Giovanni Paolo II e Sandro Pertini. Una visita, la loro, che doveva essere segreta, ma che presto divenne di dominio pubblico, trasformandosi in un vero e proprio evento.

La visita del Santo Padre ispirò Lino Zani, figlio di Martino diventato maestro di sci e conduttori di programmi tv Rai dedicati alla montagna, a scrivere il libro “Era Santo, era uomo” (trasposto anche in un film per la televisione), in cui ha raccontato della sua speciale amicizia con il Papa, proseguita anche negli anni successivi a quella storica visita.

L’ultima volta che Martino Zani andò al Rifugio Garibaldi fu nel 2019, in occasione delle celebrazioni per i 60 anni del Rifugio stesso, una ricorrenza a cui non poteva mancare. Martino Zani è morto nella sua Temù: lascia la moglie Carla e i figli (oltre a Lino, anche Renata e Miriam). Numerosi i messaggi di cordoglio che stanno giungendo alla famiglia in queste ore. I funerali si terranno sabato, alle ore 10:30 a Temù.

[Foto di Dario Bonzi]

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