Con i saluti di Andrea Ghetti, sindaco di Capo di Ponte, e di Federico Troletti, a capo del Centro Camuno di Studi Preistorici, giovedì mattina si sono ufficialmente aperti i lavori del Vallecamonica Symposium, giunto alla 28esima edizione.

A più di un anno dall’inizio della pandemia si torna in presenza, sebbene resti garantita l’opportunità, a chi lo desideri, di seguire gli incontri online. Otto le sessioni previste, che si terranno fino a domenica pomeriggio: saranno illustrate le novità scaturite durante il lockdown, gli aggiornamenti dei siti d’arte rupestri da tutto il mondo e gli aggiornamenti sui nuovi metodi di ricerca e di divulgazione dell’arte rupestre, complici anche le nuove esigenze di fruizione scaturite a seguito del distanziamento fisico.

Il Symposium servirà anche come occasione d’incontro tra due importanti organizzazioni internazionali, ovvero il Comitato Arte Rupestre Icomos, consiglio internazionale per i monumenti ed i siti, e la sezione italiana del Prat-Carp, “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa-Cammini dell’arte rupestre preistorica europea”. Per l’occasione, sabato sera agli ospiti –provenienti da ben ventiquattro Paesi- sarà data l’opportunità di visitare in notturna i siti archeologici camuni, anche virtualmente.

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