Si chiamano Stue, (ma sono note anche come Stüe o Stube): sono stanze rivestite interamente di legno, a volte intagliato o decorato, al cui interno si trova una stufa in maiolica, che in passato ospitavano momenti di convivialità e di rappresentanza.

Luoghi tipici dell’arco alpino, presenti soprattutto nelle case canoniche e nobiliari, di cui la Vallecamonica, stando ad alcune fonti storiche, è ricca. La Comunità Montana le vuole rintracciare e, per questo, ha avviato un progetto di censimento e documentazione delle Stue camune.

Tutto nasce da un percorso di riuso della Casa Canonica di Vione (nell’ambito del progetto VioneLab), al cui interno è presente una stua che fungeva da sala di rappresentanza: la volontà dell’ente comprensoriale è di individuare altri luoghi simili in Vallecamonica, prenderne coscienza e, poi, avviare percorsi di valorizzazione.

In testa a questa ricerca c’è Alberto Bianchi, ricercatore affiancato da Oliviero Franzoni, storico con il compito di indagare l’evoluzione storica della lavorazione del legno nel nostro territorio. La ricerca è cominciata, per ora, in Alta Valle, ma successivamente si estenderà anche altrove, coinvolgendo le comunità locali.

Un lavoro che, pertanto, richiede il coinvolgimento di tutti coloro che fossero a conoscenza di Stue sul territorio o ne fossero proprietari, a cui si chiede di contattare Bianchi al numero 0364 53 33 34 o gli uffici della Comunità Montana al numero 0364 32 40 11 (Stefano Bassi), o ancora di inviare una mail a stefano.bassi@cmvallecamonica.bs.it.

[Foto di Lucia Comella]

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