Mancano circa 2 miliardi di metri cubi di acqua in Lombardia rispetto allo storico del periodo e mai come in questo primo periodo dell’anno la situazione di criticità ha raggiunto livelli di allarme: le scarsissime precipitazioni nevose, unite all’incremento della temperatura e allo scioglimento in anticipo del manto nevoso, non hanno consentito nelle ultime settimane di recuperare il deficit dei mesi estivi.

La situazione è anche più critica rispetto all’anno scorso, quando il deficit non raggiungeva il 54% e si arrivò poi a un’estate molto travagliata, in piena siccità. A rischio c’è la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare perché l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli.

Uno scenario per nulla incoraggiante, delineato ieri a Palazzo Lombardia a Milano nell’ambito del Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica e il contrasto della siccità, presieduto dal governatore Attilio Fontana e al quale hanno partecipato rappresentanti della Regione, dei gestori di bacino ed idroelettrici e dei vari soggetti utilizzatori delle acque. L’indicazione emersa è chiara: occorre condivisione e una gestione coordinata degli interventi per fronteggiare la crisi.

“Si è trattato di un momento proficuo di lavoro – ha affermato il presidente Fontana – Tutti gli attori presenti, sia i gestori di bacino che quelli idroelettrici, compresa Terna che è il gestore nazionale del sistema elettrico, hanno espresso la disponibilità a una gestione coordinata degli invasi alpini e dei laghi per fronteggiare la crisi idrica. Purtroppo a livello regionale, rispetto al dato storico del periodo, siamo passati nell’ultimo mese dal -42.3% al -60%”. Al momento le previsioni non mostrano segnali incoraggianti. In Provincia di Brescia la situazione è critica, con i laghi che restano con percentuali molto basse di riempimento, che vanno dal 15,7% del lago d’Iseo, al 32,9% a Idro fino al 36,4% del Garda.

Occorre prepararsi alla gestione delle acque in vista della stagione irrigua: verranno emanate direttive regionali per l’attivazione di licenze di attingimento da acque superficiali in condizioni di crisi, nonché una disciplina specifica per concedere attingimenti di acque da cava. Sarà inoltre avviata una regolamentazione delle nuove concessioni di pozzi, sulla base della risorsa effettivamente disponibile. Sarà sicuramente importante a questo proposito la figura del commissario nazionale chiamato a coordinare la cabina di regia del Tavolo interministeriale sulla siccità, che il Governo ha attivato nei giorni scorsi.

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