“Opera di grande ispirazione canoviana, dove l’elemento scultoreo dalle bellissime fattezze emerge dal lenzuolo di bronzo patinato, dalle pieghe e dai chiaroscuri che l’artista ha voluto imprimere. Buona la relazione tra i piani e i materiali. Per la perfezione stilistica e canoviana ritrovata nelle proporzioni anatomiche e per la creatività armoniosa del panneggio”.

Firmata dall’architetto e direttore artistico Barbara Righetti, questa menzione è valsa all’artista camuno Alessandro Garatti, in arte Algarco il primo Premio di scultura Antonio Canova, nell’ambito della 24esima edizione della Mostra internazionale di arte contemporanea allestita nei giorni scorsi alla Galleria Biblioteca Angelica di Roma.

Titolo dell’opera: «Piede di Venere in riposo» (56 x 36 x 19 centimetri). Realizzata in marmo Afyon turco, bronzo patinato e spazzolato e in granito nero lucidato dello Zimbabwe,

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