L’ondata delle Penne Nere è tornata a farsi sentire dopo due anni di stop: la sfilata che ha chiuso, domenica, la 93esima Adunata Nazionale degli Alpini, è stato il momento clou di quattro giorni di festa che hanno visto Rimini e San Marino travolti dagli alpini provenienti da tutta Italia. 75mila i presenti, di cui circa 6mila da Brescia e provincia, compresa, ovviamente, la Vallecamonica.

Sono stati numerosi, infatti, gli alpini camuni che sono tornati a sfilare, guidati da Ciro Ballardini, da poco eletto presidente della sezione camuna: il loro passaggio è avvenuto dopo le ore 17:00, all’interno del passaggio del sesto settore, che includeva i gruppi della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Insieme alle penne nere, a Rimini hanno sfilato anche gran parte dei sindaci camuni, che hanno deciso di accompagnare i gruppi dei propri paesi, come da tradizione.

Il Gruppo Alpini di Borno con il sindaco Matteo Rivadossi

Numeri importanti, anche se in calo: si calcola che l’Adunata 2022 abbia avuto circa il 30% in meno di presenze, per la cautela di chi ha preferito non partecipare ad un evento che, ancora in pandemia, ha inevitabilmente causato assembramenti a cui non si assisteva da tempo.

La prima Adunata dopo lo stop passerà alla storia anche per la coincidenza con le celebrazioni per i 150 anni della fondazione del Corpo degli Alpini, ma anche per il grido di pace che, a cominciare da Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’Ana, è stato più volte ripetuto durante le undici ore di sfilata, anche tramite gli striscioni mostrati durante il corteo.

Tra questi, anche quello che ricordava il prossimo grande appuntamento per gli alpini camuni: il Pellegrinaggio in Adamello, giunto alla 52esima edizione, che si terrà dal 21 al 24 luglio. L’Adunata nazionale, invece, tornerà nel 2023 ad Udine.

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