Il caro energia morde famiglie, imprese e Comuni. Lo fa nei paesi più piccoli, ma anche nei centri più popolosi, dove i punti luce sparsi lungo il territorio sono maggiori ed utili ad illuminare vie e strade frequentate non solo dai residenti ma anche da chi è di passaggio, magari per una cena o una passeggiata prima di rientrare a casa.

Pisogne è uno di questi Comuni, e anche qui la bolletta della luce si sta facendo sentire sul bilancio: l’Amministrazione calcola il doppio della spesa rispetto a quanto sostenuto fino ad oggi per l’illuminazione pubblica, vale a dire 215mila euro.

Da qui è giunta la decisione, già presa poco più di un mese fa dai Comuni di Berzo Inferiore e Ceto, di spegnere l’illuminazione pubblica, dalle ore 00:30 alle 05:00. Saranno spenti tutti i punti luce, ad eccezione di quelli che devono rimanere accesi per ragioni di pubblica sicurezza; a tal proposito gli organi di Polizia effettueranno azioni utili al monitoraggio del territorio.

Pisogne, in questo modo, calcola di risparmiare circa 120mila euro: “Già dai primi giorni di spegnimento”, comunica Federico Laini, sindaco di Pisogne, “si provvederà a monitorare i risultati per valutare eventuali interventi correttivi o integrativi”.

A quest’azione, il Comune affiancherà uno studio specifico, finalizzato all’individuazione di tutte le azioni possibili per ridurre la spesa energetica, come l’incremento delle lampade led, la riduzione delle temperature negli edifici pubblici e la riprogrammazione degli orari di utilizzo.

“L’Amministrazione”, conclude Laini, “è consapevole del disagio arrecato alla cittadinanza ma ritiene quanto mai doveroso, in questo particolare momento storico, compiere un’azione di responsabilità per evitare una, altrimenti, dispendiosa spesa pubblica”.

Share This