Per Gian Battista Bernardi, ex sindaco di Berzo Demo, e le altre quattro persone coinvolte nel caso degli appalti pilotati in paese, il pubblico ministero ha chiesto nel corso dell’udienza preliminare che si è tenuta a Brescia il rinvio a giudizio.

Oltre a Bernardi, nel caso sono coinvolti anche Fedele Bernardi, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune; Paolo Scelli, segretario comunale, Mauro Bonomelli, titolare di una impresa di Saviore dell’Adamello e Piermario Arrighini, della Centrale unica di committenza Area vasta Brescia.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai carabinieri di Breno, ci sarebbero state delle irregolarità nella gestione delle gare d’appalto e nell’assegnazione dei lavori per la fornitura di materiale edile e dei servizi di pulizia.

Tra i reati contestati, turbata libertà degli incanti, di libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità materiale. Bernardi aveva rassegnato le dimissioni dopo essere stato posto ai domiciliari, misura che successivamente fu revocata, mentre il Comune è tutt’oggi commissariato. La difesa ha chiesto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Il giudice ha rinviato la decisione al prossimo 2 marzo.

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