Le mancate entrate -vale a dire i casi di evasione fiscale- di Tari ed Imu ad Artogne valgono un tesoretto. Tramite un’impresa incaricata di verificare gli accertamenti per omessi o parziali pagamenti, il Comune ha riscontrato una notevole cifra derivante dai pagamenti non effettuati sulla tassa dei rifiuti e sull’imposta degli immobili.

Per quanto riguarda la Tari l’anno preso in considerazione è stato il 2016: in tutto all’appello mancano 17mila euro. Più corposa, invece, la somma mancante dall’Imu negli anni dal 2017 al 2019: 438.610 euro che, con sanzioni ed interessi, salgono a 582.323 euro.

Il Comune ha fatto partire le notifiche di accertamento, sebbene sia consapevole che sarà difficile recuperare l’intera somma, che potrebbe anche essere maggiore: il servizio comunale Tributi si è infatti riservato la possibilità di effettuare altri accertamenti, considerando quelli fatti “non esaustivi e definitivi”.

Intanto, nel Consiglio Comunale del 30 gennaio scorso la Giunta ha respinto lo stralcio parziale delle cartelle di pagamento, come previsto dalla legge di Bilancio dello Stato: non ci saranno quindi annullamenti dei debiti fino a mille euro, il che potrebbe portare nelle casse del Comune altri 21.400 euro.

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