È stato assolto perché il fatto non costituisce reato il 58enne che la notte del 4 gennaio 2021 a Braone mise le mani al collo della moglie mentre dormiva. Il dibattimento di giovedì in aula ha dimostrato che l’uomo soffriva di parasonnia e che pertanto aveva agito da sonnambulo ed era in una condizione di incoscienza.  

La donna si svegliò accorgendosi di essere in pericolo, ma in un primo momento pensò a un ladro. Solo successivamente capì che si trattava di suo marito. Con un morso alla mano che le stava mettendo sulla bocca risvegliò l’uomo, che, compreso quanto stava facendo, si gettò dalla finestra al terzo piano dell’abitazione e si fratturò entrambe le gambe. Rimase piantonato in ospedale per quattro mesi. Il procedimento nei suoi confronti venne aperto d’ufficio.

La moglie non l’ha mai denunciato e non si è costituita parte civile nel processo. Il pm Flavio Mastrototaro ha chiesto l’assoluzione perché mancava la coscienza completa del fatto, perché l’imputato si trovava sotto l’effetto legato al sonno.

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