I sospetti emersi ad inizio mese, quando alcune carcasse di gabbiani sono state ritrovate ad Iseo, nei pressi di Sassabanek, sono state confermate dagli esiti delle analisi condotte dal dipartimento Veterinario dell’Ats di Brescia: l’epidemia di aviaria è arrivata, dopo il lago di Garda, anche sul lago d’Iseo, dove gabbiani morti a causa del virus H5N1 sono stati rinvenuti anche a Sulzano, Provaglio d’Iseo e Monte Isola.

Scattano così tutte le misure necessarie: gli allevamenti intensivi di pollame nel raggio di tre chilometri dalle aree di ritrovamento dei volatili morti, ovvero da Iseo a Sarnico, sono stati sottoposti a monitoraggio straordinario, con cadenza settimanale; a chi possiede allevamenti di piccole dimensioni, inoltre, l’Ats Brescia consiglia di assumere alcuni accorgimenti, come utilizzare per l’abbeveramento acqua non esposta ad uccelli selvatici o tenere gli animali, dove possibile, al chiuso.

Ai cacciatori si chiede, invece, di cambiare sempre il proprio vestiario e le proprie calzature al termine dell’attività venatoria. Una situazione che preoccupa anche in vista della stagione turistica: per questo si provvederà a posizionare nei pressi di lidi e spiagge cartelli che invitano, nel caso di ritrovamento di carcasse, a non toccarle ed a contattare la Polizia Provinciale.

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