Nella mattinata di mercoledì, Giovan Battista Bernardi, sindaco di Berzo Demo, è stato arrestato: ora si trova ai domiciliari con l’accusa di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Oltre a lui, è finito ai domiciliari anche il responsabile del servizio del settore tecnico manutentivo e patrimonio del Comune, mentre altre cinque persone sono indagate a piede libero. Bernardi, primo cittadino di Berzo Demo da otto anni e rieletto per il suo secondo mandato nel 2019, è finito nell’inchiesta del pubblico ministero su presunti appalti pilotati per attività pubbliche sul suolo comunale, indagine che sarebbe nata da un esposto presentato dalla minoranza.

Le ricostruzioni effettuate dai carabinieri tramite alcune intercettazioni e l’analisi di numerosi documenti, avrebbero portato alla scoperta di irregolarità nelle gare di appalto e nell’assegnazione dei lavori per la fornitura del materiale edile, dei servizi di pulizia degli immobili comunali e nell’affidamento del servizio di videosorveglianza.

Il tutto, però, era partito dalle indagini sulla fornitura di materiale edile, una gara a cui aveva partecipato una sola ditta, a cui poi è stato dato l’incarico, sebbene i materiali sarebbero stati forniti al Comune dall’azienda di famiglia del sindaco stesso, che ne sarebbe socio al 45%. Le irregolarità, stando alle indagini, risalirebbero ai periodi di fornitura 2018-19 e 2020-22.

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