“Viva la montagna e viva gli alpini”. Si chiude così la lettera che gli enti comprensoriali camuni, a firma del presidente Sandro Bonomelli, hanno recapitato sia al presidente dell’Ana nazionale Sebastiano Favero che al presidente della Sezione di Vallecamonica Ciro Ballardini.

Nella lettera si fa riferimento alle denunce di molestie e alle conseguenti polemiche scaturite dalla recente Adunata dell’Ana di Rimini, fatti che non hanno lasciato indifferenti gli alpini camuni, numerosissimi e molto attivi sul territorio. “Una campagna stampa senza precedenti e senza alcuna giustificazione” si legge nella lettera che vuole assicurare alle penne nere la vicinanza e solidarietà di tutta la gente di montagna “contro ogni tentativo di speculazione volto a svilire il vostro impegno nella società, nel Paese e nel contesto internazionale nel quale spesso vi trovate a operare”.

“Tutte le comunità di montagna e in specie quelle che noi rappresentiamo e che risiedono nel territorio della Vallecamonica, teatro ogni anno del maestoso Pellegrinaggio in Adamello (foto), conoscono l’impegno quotidiano e inappuntabile della vostra associazione, e di tutti gli alpini, a fianco delle popolazioni durante ogni emergenza, nel corso di ogni calamità naturale e per ogni necessità sociale” prosegue la lettera.

In particolare viene ricordato l’impegno in pandemia: “Noi e i nostri sindaci vi abbiamo sentiti vicini – afferma il presidente della Comunità montana – e abbiamo conosciuto la vostra abnegazione e la risoluta capacità di rispondere al bisogno della gente”.

Infine il giudizio su quanto denunciato: “Gli episodi durante l’adunata di Rimini, assolutamente ingiustificati e da condannare con decisione, nascono nel contesto delle difficoltà organizzative di una manifestazione straordinaria, che prevede la presenza contemporanea di migliaia di persone. Fatti che non potranno mai offuscare ruolo, valore e comportamento del corpo degli alpini e della loro associazione”.

La lettera protocollata il 18 maggio a Breno

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