Il primo punto all’ordine del giorno nell’ultimo Consiglio Comunale di Breno del 2021 ha visto protagonista il ragioniere Mario Cocchi, a cui l’Amministrazione Comunale guidata da Alessandro Panteghini ha conferito la cittadinanza onoraria.

Cocchi, d’altra parte, è da sempre legato a Breno, nonostante sia nato a Niardo (di cui è stato sindaco dal 1993 al 2004): nel 1973 inizia il suo percorso lavorativo alla Tassara, dove ottiene promozioni ed incarichi sempre maggiori, diventando nell”83 Responsabile della contabilità aziendale e nell”85 dirigente, poi, direttore generale ed azionista, contribuendo notevolmente alla crescita dell’azienda.

Nel 2001 rifiuta la laurea ad honorem che l’Università di Bologna voleva conferirgli, perché, dice, non vuole togliere valore al percorso di studi a chi lo porta a termine, mentre nel 2005 ottiene il titolo di Maestro del Lavoro. Un impegno imprenditoriale, ma anche sportivo: dal 2013 è presidente del Breno Calcio, società a cui dà nuova vita e che porta alla Serie D, raggiunta nel 2019.

La cittadinanza onoraria, ha spiegato Panteghini, gli è stata conferita “per il costante impegno come presidente del Gruppo Metalcam nel garantire lavoro alle famiglie brenesi e non solo; per l’attenzione e sensibilità all’ambiente ed al territorio, per l’impegno nel pubblico e nel sociale che lo vedono parte attiva come imprenditore e privato cittadino, e per aver rilanciato il Breno Calcio, riportandolo in Serie D e per aver dimostrato entusiasmo nel settore giovanile che ad oggi conta più di trecento iscritti”.

Da Cocchi, evidentemente emozionato, un sentito ringraziamento all’Amministrazione: “Sono abbastanza consapevole di aver fatto qualcosa di importante nella vita”, ha detto ritirando la cittadinanza onoraria, “ma se è successo, è perché mi sono appoggiato su tanti collaboratori. Ho fatto solo ed esclusivamente quello che ritenevo opportuno e corretto, il resto è stata una conseguenza. A me Breno ha dato e continua a dare tantissimo: è stata una realtà dove ho sempre vissuto, anche se sono nato in località Contessi a Niardo. Non voglio dimenticare le mie origini, ma almeno i tre quarti di me si sono sempre sentiti di Bré. Questa sera mi permettete di poterlo dire a tutti gli effetti, grazie”.

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