Alessandro Panteghini ha ufficializzato la sua ricandidatura a sindaco di Breno alle elezioni amministrative del 2024. Con la fine del 2023 ha colto l’occasione per fare il punto sulle opere realizzate e quelle da realizzare negli ultimi mesi del suo primo mandato. Precisando che per la sua amministrazione, giunti a questo punto, è necessario dare continuità a un percorso che punta a razionalizzare e potenziare i servizi e a proseguire sul fronte delle opere pubbliche.
Già spesi 8,4 milioni di euro, che sono serviti principalmente per la nuova piazza Mercato (1,2 milioni), la sistemazione dell’immobile della Guardia di finanza, il parcheggio di via Martiri della Libertà, la sistemazione di alcune vie del centro, la realizzazione del quarto campo del cimitero, i lavori alla Piana del Gaver. A ciò si aggiungono le uscite per interventi realizzati in accordo con altri enti, come la modifica del tracciato della ciclabile in località Spinera, e acquisiti di mezzi.
Ci sono poi opere per 5,2 milioni di euro progettate e finanziate, il cui iter è in corso di completamento: l’investimento più significativo servirà per lo spostamento dei rifiuti di Calameto (1 milione), ma anche per la riqualificazione di Piazza Ghislandi e per la creazione di un nuovo percorso ciclopedonale. Ci sono poi accordi di investimento consistenti, come quello con la Provincia per gli istituti superiori brenesi, per 8 milioni, o con Enel e Terna per l’interramento della media e alta tensione.
E la piscina e l’ascensore per il Castello? Considerate “grandi opere” inserite nel programma elettorale già dalla precedente amministrazione Farisoglio, sono sulla giusta strada. L’ascensore – che costerà 1 milione – ha visto un necessario cambio di progetto e il Comune sta trattando con i privati per acquisire le aree che dovrà occupare la struttura; la piscina, legata ai Fondi ex Odi, per 5,1 milioni di euro, attende che si sblocchino dei cavilli burocratici, ma è già stata appaltata.
Il sindaco e i suoi assessori di fronte a questo elenco di spese tengono a sottolineare come le opere, realizzate e in fase di realizzazione, non abbiano indebitato il Comune, che, anzi, è passato dall’1,3 allo 0,58 di indebitamento.
Si guarda ora con fiducia agli ultimi mesi del mandato, molto complicato per la pandemia, ma anche per altre emergenze come la siccità, il caro energia e le calamità naturali: “Spero nei prossimi 5 anni di poter giocare con la mia squadra una partita più tranquilla” ha dichiarato il primo cittadino.