Il circolo Legambiente Basso-Sebino non molla la presa sulla questione legata ai treni a idrogeno che entro l’anno prossimo dovebbero cominciare a circolare sulla Brescia-Iseo-Edolo, rendendo la Vallecamonica la prima “Hydrogen Valley” italiana.

Gli ambientalisti sono sempre stati contrari al progetto, evidenziando anche le preoccupazioni relative agli impianti di stoccaggio e produzione dell’idrogeno che dovranno essere realizzati a Edolo e Iseo. Un tema legato alla sicurezza su cui il circolo è tornato nei giorni scorsi, dopo l’episodio del treno (fortunatamente senza passeggeri a bordo) andato a fuoco sabato mattina a Sale Marasino.

“Continua il calvario per gli oramai pochissimi passeggeri che utilizzano la linea”, accusa Legambiente, “mentre gli amministratori di Fnm sognano un futuro roseo fatto di costosissimi treni ad idrogeno, circolano ancora i treni vecchi di 50 anni come quello che è andato a fuoco sabato”.

L’associazione coglie inoltre l’occasione per ricordare che il 17 febbraio scorso Trenitalia aveva radiato definitivamente l’ultima automotrice che aveva viaggiato sulla Brescia-Parma per mezzo secolo. Una serie di situazioni che, secondo Legambiente, dovrebbero spingere ad abbandonare il progetto del treno a idrogeno ed investire le risorse ad esso destinate per risolvere i nodi strutturali della linea ferroviaria, in primis quelli legati alla sicurezza.

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