Pontedilegno, Temù e Corteno Golgi, ma in realtà tutta l’Alta Vallecamonica, guidano la classifica stilata da OpenPolis su elaborazione di dati Istat relativamente alle case senza inquilini. Il fenomeno vede in tutta la Provincia di Brescia 185.427 abitazioni sfitte (quattro su dieci), ma in Vallecamonica la situazione sembra essere fuori controllo.

Su un totale di 95mila abitazioni sparse lungo il nostro territorio, infatti, 51.710 (ovvero il 54%) sono vuote. Tra i primi dieci Comuni bresciani in cui si trovano il maggior numero di case vuote, otto sono camuni: il podio è occupato, come detto, da Pontedilegno (5.651 case non occupate, pari all’86,2% del totale), Temù (3.205, 85,6%) e Corteno Golgi (4.732, 84,3%), ma subito dopo troviamo Vione (1.701, 84,2%) e Vezza d’Oglio (2.872, 81,2%), e più in là Paisco Loveno (366, 79,6%), Lozio (771, 78,9%) ed Incudine (522, 75,9%).

Abitazioni che fungono soprattutto la funzione di seconde case, e che eventualmente sono affittate dai proprietari settimanalmente o a seconda della stagione, perché più redditizio. La diretta conseguenza è che, in questi Comuni, si fa sempre più fatica a trovare un appartamento da prendere stabilmente in affitto, con numerose persone che ci rinunciano e si spostano in media e bassa Valle, dove aumentano anche i servizi a disposizione.

Proprio a Pontedilegno, che in tutta la Provincia detiene il record di case non in affitto, si sta studiando un progetto di housing sociale dal valore di 12 milioni di euro, per realizzare appartamenti da affittare a prezzi calmierati e dare così la possibilità a chi lo vuole di restare in Alta Valle.

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