È stato fissato l’interrogatorio di garanzia del sindaco di Berzo Demo Giambattista Bernardi, ai domiciliari da mercoledì con l’accusa di turbata libertà degli incanti nell’ambito di un’inchiesta su presunti appalti pubblici pilotati.

Ai domiciliari è finito anche il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, Fedele Bernardi, mentre risultano indagati a piede libero un imprenditore di Saviore dell’Adamello, il segretario comunale di Berzo Demo e un tecnico in servizio alla Centrale Unica di Committenza Area Vasta Bresciana.

Il sindaco Bernardi è assistito dall’avvocato Giorgio Gallico, che deve ancora disporre della documentazione alla base del provvedimento cautelare ed elaborare la linea difensiva. L’amministratore avrà la possibilità di fornire agli inquirenti la propria versione dei fatti, oppure di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Due i capi accusatori nei confronti del primo cittadino, relativi alla fornitura di materiale edile al suo Comune per i bienni 2018-2019 e 2020-2022, bando assegnato all’azienda di Saviore. In realtà, secondo chi indaga, era la Bernardi srl, impresa di famiglia del sindaco, che ne risulta socio al 45%, “aggirando il tema del conflitto di interessi veicolando l’appalto alla società a lui riconducibile” che forniva i prodotti al municipio.

A questi si aggiungono nell’inchiesta le irregolarità sul bando per l’affidamento delle pulizie degli edifici comunali per il triennio 2021-2024 a una cooperativa locale e sul bando relativo al servizio di videosorveglianza lungo le strade di Berzo Demo.

In tutti gli episodi analizzati dal sostituto procuratore Donato Greco risulta avere un ruolo chiave il funzionario Fedele Bernardi.

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