All’interno dell’inchiesta della Guardia di Finanza che quasi due settimane fa ha portato al coinvolgimento della Valcart di Rogno e di tredici persone con l’accusa di corruzione ed altri reati, c’è una vicenda che deve essere ancora chiarita del tutto.

Ci riferiamo all’episodio del presunto hackeraggio del sito di Terna, secondo le indagini messo in atto da Paolo Giannetta, informatico foggiano domiciliato in Abruzzo, per facilitare l’aggiudicazione di alcuni appalti da parte della Valcart (che, così facendo, ne avrebbe ottenuti per un valore superiore ai dodici milioni di euro).

Un accesso che stando alle parole di Giannetta non sarebbe mai avvenuto, ma sarebbe stato finto per effettuare una truffa da parte sua e di Vincenzo Bava ai danni di Sergio Bava, fratello di Vincenzo ed amministratore di fatto della Valcart.

Proprio sulla base di questa dichiarazione, effettuata durante l’interrogatorio di garanzia dagli indagati, l’avvocato della difesa ricorrerà al Tribunale del Riesame, chiedendo che siano accolte le proprie richieste. L’udienza si terrà nei prossimi giorni e riguarderà anche il presunto pagamento di 90mila euro a favore di Vincenzo Bava e Giannetta, con quest’ultimo che però ha dichiarato di non aver ricevuto un euro.

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