Interrogatori in vista per i fratelli Bava, ritenuti amministratori di fatto, pur senza incarichi definiti, della Valcart di Rogno, l’hacker foggiano e il dipendente di Enel Distribuzione, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta.

I quattro si trovano in custodia cautelare da giovedì, nell’ambito dell’inchiesta su presunte mazzette pagate dai fratelli Sergio e Pompeo Bava ad Antonio Marcone, per consentire all’azienda, attiva a Rogno nel commercio dei rifiuti, di aggiudicarsi commesse per 12 milioni di euro.

I due fratelli, che sono in carcere, saranno convocati a breve per spiegare davanti al giudice delle indagini preliminari Gaia Sorrentino la loro versione, il perchè di quei versamenti in contanti – testimoniati dagli uomini della Guardia di Finanza tramite video girati a un casello autostradale – consegnati a Marcone, che le avrebbe intascate per favorire la Valcart nell’aggiudicazione dei bandi. Il dipendente di Enel è agli arresti domiciliari.

Interrogatorio in vista anche per Paolo Giannetta, l’hacker in carcere con l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico. Ci sono poi altri cinque bresciani coinvolti nell’inchiesta con l’accusa di aver utilizzato indebiti crediti d’imposta.

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