E’ dal primo settembre scorso che le acque del lago d’Iseo stanno custodendo il corpo di Chiara Mercedes Lindt, la giovane tedesca di 20 anni vittima di un incidente avvenuto a bordo di un motoscafo su cui si trovava a bordo con alcuni amici.

A causa di una manovra azzardata la giovane, che in quel momento era a prua, è caduta nel Sebino, che da allora non l’ha restituita ai numerosissimi volontari alla ricerca del corpo della giovane. Quattro mesi dopo, le operazioni per ritrovare il corpo della ragazza sono rallentate ma mai concluse: e così il 19, 20 e 21 gennaio il Nucleo Sommozzatori dei Volontari del Garda tornerà sul lago d’Iseo per un altro fine settimana di lavoro.

L’area di ispezione sarà a nord, verso il fiume: per le ricerche sarà utilizzata la barca Volga 51, su cui sarà posizionato il Rov, il robot da scansione acquistato da enti e da privati dopo la tragedia di Salò in cui persero la vita Greta Nedrotti e Umberto Garzanella. L’obiettivo è ispezionare al meglio i fondali del lago, che in quelle zone possono arrivare fino a 130 metri di profondità.

I volontari sono costantemente in contatto con la famiglia di Chiara, a cui hanno assicurato che continueranno le ricerche finché il corpo non sarà ritrovato. La famiglia, dal canto suo, ha avviato una raccolta fondi tramite il portale Gofundme a favore delle ricerche: ad oggi sono stati donati poco più di 20mila euro.

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