Istituito il 28 gennaio scorso, la Direzione Generale Territorio e Protezione civile della Regione Lombardia ha chiuso lo stato di alto rischio di incendio boschivo su tutto il territorio regionale per la stagione invernale – primaverile 2022. Per questi mesi era in vigore il divieto assoluto di accensione fuochi nei boschi.

La situazione meteo di questi giorni consente di riscontrare un rischio particolarmente basso di sviluppo di nuovi incendi boschivi.

Ma purtroppo da inizio 2022 la Lombardia si lascia alle spalle ben 333 incendi registrati dalla Sala Operativa regionale, per un totale di 4.293 volontari dell’Antincendio boschivi impiegati, 1.984 Vigili del Fuoco e 191 unità del Corpo Forestale, oltre a 219 elicotteri regionali e 59 mezzi del Centro Operativo Aereo Unificato (COAU).

La nostra provincia è stata la peggiore, con 80 incendi sulle montagne bresciane, la maggior parte su quelle della Vallecamonica, che hanno registrato un alto numero di roghi dalla prima settimana di febbraio in poi. Situazioni critiche a causa del sottobosco arido per l’assenza di precipitazioni aggravate dalle forti raffiche di vento. Purtroppo nella maggior parte dei casi, stando alle indagini, si è trattato di incendi dolosi. Il 2 febbraio gli incendi di Berzo Demo e Sellero (foto), con 200 ettari di bosco bruciati, a fine marzo i roghi da Sonico fino a Vezza d’Oglio, passando per Edolo e Vione, con altri 400 ettari in fumo. Riserve naturali come quella della Val Grande o dei dintorni di Malga Stain sono state pesantemente danneggiate e chissà quanto tempo servirà per restituire loro l’equilibrio di flora e fauna che precedevano gli incendi.

L’assessore regionale al Territorio e Protezione civile ha evidenziato la tempestività d’azione e la sintonia del sistema di Antincendio boschivo regionale con le squadre dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale negli interventi e ha ringraziato per l’occasione i volontari di Protezione civile di tutte le province che hanno lavorato senza sosta durante le operazioni di spegnimento. Per la salvaguardia delle aree boschive sarà bene proseguire nelle attività di monitoraggio per prevenire ulteriori fenomeni di criticità che si possono ancora presentare.

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