Il cuore della pubblicazione è assolutamente storico, ma i suoi contorni hanno tutti gli elementi utili per ambientare a Cimbergo un racconto di sapore medioevale ricco di mistero e di straordinario.

E’ tradizione del Museo Camuno di Breno offrire a quanti amano lo studio del territorio spunti di riflessione e approfondimento sotto forma di edizioni elettroniche di studi o documenti. Nel caso specifico che analizziamo l’operazione che restituisce l’edizione della Mariegola della Confraternita di S. Giovanni Battista di Cimbergo, raro opuscolo pubblicato da Romolo Putelli nel 1925, disponibile in riproduzione digitale.

Secondo il Dizionario del dialetto veneziano di Giuseppe Boerio, Mariegola (dal latino “matricula”, la mare – regola, cioè la regola – madre) è il “libro nel quale sono raccolte le leggi sistematiche di alcune Corporazioni di arti ed anche di luoghi pii”. Nello specifico qui troviamo le disposizioni a cui sono tenuti gli appartenenti alla fraterna dei Disciplini di Cimbergo. Documento senz’altro prezioso per la ricostruzione del passato locale, tipologia documentale non infrequente ma abbastanza rara per la Valle Camonica.

Dalla lettura del medesimo, scritto in volgare Cinquecentesco, ricaviamo importanti informazioni a proposito della Scola, il cui funzionamento fu autorizzato nel 1553 dal “Magnifico miser Domenego Bollanj Cavalier et Coretor delle leze del Jllustrissimo Domino”. La fraterna si costituisce nel rispetto delle diversità di genere, in quanto esplicitamente aperta ad uomini e donne, ed è marcatamente finalizzata all’edificazione spirituale anche se non mancano richiami al dovere di mutualità fra gli associati. Il Capitolo 8 impone infatti a “gastaldo, Vicario e scrivan de veder diligentemente” (…) “seul fusse alcuno deli nostrj fratellj o sorelle in poverta o malatia, che quellj si debia ajutar di beni de la nostra Scola”. Al tempo stesso realtà “chiusa” se di considera che il successivo capitolo 11 impone che “non si possa alienare la nostra Scola in man de persone Aliene ma stia sempre in governo della Comunita de Cimbergo”.

Accanto agli elementi capaci di suscitare l’interesse dei ricercatori nel testo troviamo anche passaggi capaci di scatenare le fantasie degli amanti del mistero e della letteratura medievaleggiante. Ragione della devozione è infatti da ricercarsi nelle “Vision aparse alli nostrj antiqui della Comunita de Cimbergo” nel 1922 “la qual vision fu che la notte del mister San Zuane baptista viteno visibilmente andar a torno el monte ditto Dos da grom una grandissima luminaria de torzi accesi”. Per continuare con il miracolo che “siando venuto a morte uno puto nascente senza batesmo et qual puto fo messo sopra l’altar de ditta Scola fazando oration al onnipotonte Dio et a miser San Zuane baptista fu visto miracolosamente el puto retornar in vita tanto chel fu batizato et poi fu visto a morirj”. Miracolo che letto con gli occhi di oggi lascia perplessi (che senso ha farlo rivivere se poi è immediatamente morto?), ma che all’epoca troviamo diffusissimo come narrazione in tutta la regione delle Alpi, a partire dalla convinzione assoluta della necessità del Battesimo per garantire l’accesso al Paradiso, evitando il non luogo del Limbo.

PUTELLI Romolo, Mariegola della confraternita di S. Giovanni Battista in Cimbergo di Valcamonica, Illustrazione Camuna Editrice, Breno 1925, pp. 26. Riproduzione digitale dell’esemplare Museo Camuno, Raccolta Putelli libraria, 543, 2010.

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