“Una specie di Alaska”, il Teatro delle Ali chiude la rassegna delle Culture della Valle

“Una specie di Alaska”, il Teatro delle Ali chiude la rassegna delle Culture della Valle

Questo sabato, 20 aprile, alle ore 20:30, al Teatro delle Ali di Breno è in programma l’ultimo spettacolo che chiuderà il ciclo ‘’Le culture della Valle’’, inaugurato in questa stagione e dedicato alla vita culturale, formativa ed associativa della Vallecamonica.

La Classe Studio di Teatro del terzo anno dell’Accademia Arte e Vita va infatti in scena con “Una specie di Alaska”, tratto da un testo di Harold Pinter. Lo spettacolo è frutto di uno studio proposto agli alunni ed alle alunne da Lorenzo Trombini, docente, sul tema “può un testo drammatico sfociare in uno spettacolo comico?”.

Il testo, in effetti, comincia con atmosfere cupe e drammatiche: la storia presentata è quella di Deborah, paziente affetta da encefalite letargica, che si risveglia a 45 anni convinta di averne 16. La protagonista, inoltre, non accetta la perdita dei suoi parenti, che nel frattempo sono morti.

Nello studio effettuato dalla classe durante l’anno si è deciso di mettere in scena lo spettacolo in due chiavi: una drammatica ed una farsesca. Da questa impostazione si potrà notare come la regia e le scelte sceniche siano in grado di influenzare la percezione del pubblico, indipendentemente dalle parole del testo.

Da questo esperimento nascerà uno spettacolo in dotazione alla compagnia teatrale dell’Accademia The Lost Sheep dell’anno successivo. L’ingresso allo spettacolo è gratuito, fino ad esaurimento di posti disponibili.

[di Sabrina Nachit]

Iseo, il rosso in ascolto contro le violenze di genere

Iseo, il rosso in ascolto contro le violenze di genere

(di Sabrina Nachit)

Il martedì pomeriggio, Palazzo Vantini di Iseo ospita ‘’Il rosso in ascolto’’, lo sportello nato per offrire supporto alle vittime di violenza sia fisica che psicologica. Il servizio è stato aperto a seguito della volontà del comandante della Polizia locale Antonio Brigandì e del Corpo intercomunale del Sebino orientale, ricevendo il supporto dell’Amministrazione Comunale. ‘’Il rosso in ascolto’’, il cui obiettivo principale è quello di accorciare i tempi di attesa delle vittime di violenza per ottenere giustizia, vede al suo interno un corpo di Polizia Locale altamente specializzato. Le forze dell’ordine, inoltre, sono disponibili per eventuali denunce il martedì dalle ore 14 alle ore 17.

Durante l’inaugurazione del progetto, Maria Angela Premoli, assessora alle politiche sociali di Iseo ha sottolineato: «Con questo progetto si rafforza la presenza a tutela di chi subisce soprusi e speriamo che l’istituzione di un apposito sportello per la denuncia di atti violenti sia un deterrente per il futuro».

«Il personale che compone il nucleo è stato individuato sulla base delle specifiche attitudini e sensibilità nella gestione delle problematiche inerenti alla violenza di genere – ha spiegato il comandante Brigandì- e svolgerà la propria attività in stretta collaborazione con il Comando dei carabinieri di Iseo e con le altre forze dell’ordine». “Il rosso in ascolto” ha modo di collaborare anche con il Centro antiviolenza «Rete di Daphne», sportello formato da volontarie specializzate, situato anch’esso a Iseo.

Durante la presentazione del progetto, significativo è stato l’intervento di Angelo Pietroboni, imprenditore locale, il quale ha offerto un posto di lavoro ad una donna che voleva fuggire dalle violenze. Dunque, è importante sottolineare che un’eventuale indipendenza economica è la chiave per riuscire ad avere il coraggio necessario per denunciare. Per lo sportello municipale è stata attivata anche un’apposita mail ilrossoinascolto@comune.iseo.bs.it.

Eventi a Corteno in vista del 25 aprile: un convegno, una mostra, una camminata e un libro

Eventi a Corteno in vista del 25 aprile: un convegno, una mostra, una camminata e un libro

(di Sabrina Nachit)

In vista del 79esimo anniversario della Liberazione d’Italia, il Comune di Corteno Golgi, l’Associazione Fiamme Verdi Alta Valcamonica e l’Associazione A.N.P.I. Valsaviore e Alta Valle Camonica, con i Comuni di Aprica, Berzo Demo, Cedegolo, Cevo, Edolo, Incudine, Malonno, Monno, Paisco Loveno, Ponte di Legno, Saviore dell’Adamello, Sellero, Sonico, Temù, Vezza d’Oglio e Vione, organizzano l’evento Comprensiorale dell’Alta Valle Camonica.

Il fitto programma di celebrazioni è iniziato il 4 aprile con la consegna dei libri sulla Resistenza alla terza media della scuola di Corteno Golgi, per poi proseguire il giorno 11 aprile con la Commemorazione dei 5 Martiri – Venturini, Canti, Scilini, Negri e Ghiroldi – nell’anniversario della loro fucilazione.

Il calendario di appuntamenti continua sabato 20 aprile alle 17:00, quando si terrà il convegno a cura di Rolando Anni e Giuliano Chiapparini “Corteno nella Resistenza – donne e uomini ribelli, la maestra Annetta“, presso la Sala Chiodi di Corteno Golgi, e l’inaugurazione della mostra sui personaggi della Resistenza.
La giornata del 21 aprile sarà dedicata all’itinerario dei luoghi del ricordo dei caduti della Resistenza, da Edolo a Carona, con partenza alle 13:30 da Monno.

La sera del 22 aprile, alle 20:45, l’autore Simone Dini Gandini presenta il libro ‘’La Bicicletta di Bartali’’. Segue la presentazione del progetto “La Bicicletta Europea”: il Ciclista della Memoria Giovanni Bloisi pedalerà da Ventotene al Mortirolo e percorrerà 1.600 chilometri il 9 maggio, data di nascita dell’Europa. Arrivo in Mortirolo il 31 maggio, per concludere la sua tappa il primo giugno a Corteno. Il 23 aprile è fissato l’incontro tra Simone Dini Gandini e gli studenti delle scuole di Corteno Golgi.

La celebrazione Comprensiorale culminerà giovedì 25 aprile. La Manifestazione ha inizio alle ore 9:00 in Piazza Marconi a Corteno Golgi (Sagrato Chiesa Parrocchiale). Alle 9:30 è previsto il Corteo per le vie del capoluogo e arrivo in Piazza Venturini. Qui, dopo i saluti istituzionali delle ore 10:00, verrà inaugurata la panchina europea intitolata all’Ambasciatore Luca Attanasio. Il presidente delle ACLI Lombarde, Martino Troncatti, terrà il discorso ufficiale. La giornata commemorativa si concluderà con la Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale di Corteno Golgi, alle 11:30.

Si rende noto che sarà possibile accedere alla mostra sulla Resistenza presso la sala conferenze del Museo Golgi e Sala Chiodi il 25 aprile dalle ore 9:00 fino alle ore 11:00. Successivamente, la mostra sarà aperta fino al 2 giugno ogni mercoledì dalle 16:00 fino alle 18.00 e ogni sabato dalle 10:00 fino alle 12:00.

Il programma di celebrazioni terminerà ufficialmente il primo giugno alle ore 9:30, presso la Sala Chiodi di Corteno Golgi, con il Convegno ‘’la Resistenza in Europa’’.

Prevenzione, anche in Vallecamonica l’Open Week sulla salute della donna

Prevenzione, anche in Vallecamonica l’Open Week sulla salute della donna

(di Sabrina Nachit)

Sta per iniziare la settimana “Open Week” dedicata alla Salute della donna. L’ASST della Valcamonica, in collaborazione con Onda, offre gratuitamente servizi clinici, diagnostici e informativi in diverse aree specialistiche negli Ospedali di Edolo e di Esine.

Gli appuntamenti, distribuiti nella settimana dal 18 al 24 aprile, hanno come scopo quello di garantire l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile, oltre a mettere in risalto l’importanza della prevenzione primaria, della diagnosi precoce, dell’aderenza terapeutica e facilitare l’accessibilità ai servizi.

I servizi offerti sono consultabili sui siti www.bollinirosa.it e www.asstvalcamonica.it, con indicazioni su date, orari e modalità di adesione.

Al contempo, in occasione della Settimana Mondiale delle Vaccinazioni, nelle giornate del 22, 23 e 24 aprile sarà possibile ottenere il libero accesso a tutte le vaccinazioni della popolazione adulta (gratuite e in co-pagamento).

Tale opportunità è offerta da ASST della Valcamonica, presso i propri Centri Vaccinali di: Edolo (martedì 23 ore 09.00- 12.00), Breno (lunedì 22 e mercoledì 24 – ore 09.00-12.00 – 13.30-15.30), Darfo (lunedì 22 e mercoledì 24 – ore 09.00-12.00 – 13.30-15.30) e Pisogne (martedì 23 ore 08.30 -11.30).
Presso gli Ospedali di Edolo e di Esine saranno inoltre presenti degli Info-Point dedicati nella fascia oraria 9.00 – 12.00.

Vita digitale dei preadolescenti: Alberto Pellai a Berzo Inferiore spiega dove e perché porre un limite

Vita digitale dei preadolescenti: Alberto Pellai a Berzo Inferiore spiega dove e perché porre un limite

“Fila in camera tua!” Una volta era un castigo, ora è diventato un autogoal educativo. A giocare questa partita sono i genitori di oggi. La prima generazione che si trova a crescere dei preadolescenti in un contesto fortemente diverso da quello in cui loro – mamme e papà – a loro volta sono cresciuti.

“Questa è la prima generazione di genitori che hanno due vite”. Ad esprimersi così è il Dott. Alberto Pellai, medico psicoterapeuta dell’età evolutiva. Autore di oltre trenta pubblicazioni sul tema dell’educazione e della necessità di forme di prevenzione rispetto al digitale, è stato ospite dell’incontro “Genitori e figli – come connettersi”, tenutosi lunedì 5 febbraio a Berzo Inferiore.

Partiamo dalla serata quindi, lasciando che sia proprio Alberto – che tra le altre cose è padre di quattro figli tra i 15 e i 23 anni – a raccontarci com’è andata. Ad emergere da questo breve audio è il punto di vista del relatore, oltre che quello dello studioso. Un medico ricercatore attento ai rischi che famiglie e ragazzi incontrano nel corso della fase più delicata della crescita, l’età evolutiva:

Se di competenze, consapevolezza e strumenti vogliamo parlare, è giusto allora ricorrere alla scienza. E, nello specifico, a quella branca in espansione che attrae l’attenzione di un pubblico sempre più vasto: le Neuroscienze. Perché è necessario questo passaggio? Perché spesso i genitori – adulti cui è data la prerogativa di porre un limite salvifico rispetto alle abitudini dei propri figli – si trovano spiazzati. Sguarniti, perfino, quanto alla comprensione delle vite dei propri ragazzi e all’affrontare con fermezza le sfide educative del terzo millennio. 

Semplificando, la domanda di base da parte di un genitore potrebbe essere: “Cosa devo fare accadere nella vita virtuale dei miei figli?” Ed è proprio qui che – semplificando ulteriormente, di modo da arrivare a tutti – possiamo partire dall’osservare il cervello dei ragazzi. I risultati delle ricerche mostrano come l’essere umano abbia, in pratica, due tipologie di cervelli. Da un lato, abbiamo un cervello emotivo. Dall’altro, un cervello cognitivo. 

Il primo è quello di Pinocchio nel Paese dei balocchi. È la ragionale neuronale alla base del “mi piace, quindi lo faccio”. In un adulto, questa componente viene prontamente bilanciata dalla parte cognitiva: quella che pensa, riflette e che ci protegge dai colpi di testa dettati dalla pancia. Il problema si pone quando questi due cervelli non viaggiano alla stessa velocità. Una condizione che si presenta in modo lampante all’ingresso nella pubertà. 

È qui che il preadolescente si ritrova ad assaporare i cambiamenti. Sicuramente cambia anche il suo corpo, ma è nella mente che troviamo la “grande sorpresa”. Qui, infatti, c’è il desiderio di mettersi al volante di una Ferrari e di vincere ogni limite di velocità. Un desiderio improvviso e fortissimo che tutti, almeno una volta nella vita, probabilmente abbiamo provato. Tuttavia, mancano proprio gli strumenti per porre un freno – per tempo e con i giusti modi – a questo stimolo. Ed è qui che è legittimato ad entrare in campo l’adulto. 

Il genitore ha quindi dei presupposti scientifici per controbattere alla reazione del ragazzo (o della ragazza) che gli intima di non invadere la sua privacy. Ha infatti la facoltà di riconoscere – e di spiegare al giovane – che non si tratta di mancanza di fiducia. È invece questione di compiere un dovere genitoriale che lo legittima ad assumere una posizione educativa forte. Tale da sedersi a fianco del figlio e di pattuire dei momenti in cui, insieme, si guarda anche alla vita online del quattordicenne. Un paio di volte alla settimana, ma insieme. Fianco a fianco, mantenendo però ruoli diversi e ben definiti. 

Si tratta di essere adulti che sanno quello che vogliono e che fanno quello che dicono. Capaci di porre i giusti limiti proprio in virtù del fatto che sono consapevoli sia di come agisce e reagisce il cervello dei figli, sia dei rischi che questi corrono anche quando sembrano “al sicuro nelle proprie camerette”. È un buon modo, gentile ma fermo, per far sì che quel Pinocchio di cui parlavamo prima non si faccia abbindolare dal Lucignolo della situazione. 

“Lucignolo è il pusher di dopamina”, racconta Alberto. E la dopamina, che incontriamo con le gratificazioni istantanee, funziona così: più il cervello sperimenta situazioni che la producono, più la produce. E più la vuole produrre. Un meccanismo simile a quello messo in atto dalle sostanze tossicodipendenti. Solo che le droghe digitali del caso possono essere (per fare un esempio concreto) i giochi online, tra cui riconosciamo delle tipologie fortemente dopaminergiche.

Serve allora chiedersi come fare squadra, tra adulti del villaggio globale, per prestare attenzione prima e meglio ai nostri ragazzi. Serve imparare a comprendere il concetto salvifico del limite. Serve incarnare al meglio il valore della responsabilità genitoriale anche – e proprio – nell’universo digitale di quella cameretta. 

L’intervista integrale al Dott. Pellai verrà trasmessa durante la puntata di VocePRESENTE, nuova trasmissione di Radio Voce Camuna in onda ogni venerdì alle 10:00. Gli audio saranno presto disponibili anche sulla pagina del programma.

[di Sandra Simonetti]