La notizia di due giorni fa era che l’assemblea straordinaria dei soci di Cissva convocata lunedì ha confermato la fiducia a Paola Pezzotti, presidente della cooperativa dal 2019, respingendo la proposta di revoca del suo mandato, che scadrà a maggio, e approvando il ritorno al vecchio statuto, che prevede un Consiglio di amministrazione a 9, ma senza la partecipazione del Bim e della Comunità Montana. Il presidente dei due enti, Sandro Bonomelli e l’assessore all’agricoltura Enrico Dellanoce, con Mario Bezzi, delegato al Bim, hanno voluto fornire la loro versione dei fatti.

Nel corso dell’assemblea di fatto i soci hanno respinto la proposta della Comunità Montana e del Bim, aderendo al progetto industriale avanzato da Coldiretti Brescia, che prevede di autofinanziare per intero il cofinanziamento del 60% del Bando Arest. Le perplessità dei due enti sono state avanzate al mondo agricolo, ma la maggioranza di Cissva ha respinto la proposta.

La preoccupazione va soprattutto alla remunerazione del latte: nel 2022 a 43 centesimi e nel 2023 a 45 centesimi al litro. Secondo i tre amministratori camuni “la remunerazione del latte dei nostri allevatori e più bassa del 30-40 percento rispetto a quella degli allevatori della Valtellina e Trentino e delle altre valli bresciane”.

“Nutriamo forti dubbi sulla sostenibilità di questo piano, è l’ennesima occasione persa. Capiremo in futuro se tutti i coinvolti avevano a cuore lo sviluppo della nostra agricoltura o se la Valle è stata utilizzata solo come territorio di conquista” hanno affermato facendo notare che Cissva oggi conta 39 soci, contro i 100 di trent’anni fa.

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